Un pomeriggio di ordinaria follia

Lui, l’uomo piccolo di casa, è dotato di ciuffi disorganizzati sulla testa, e di una scura bellezza inconsapevole. Si aggira magro e veloce per le stanze. Lo segue una tipa con due dispettosi occhi azzurri, minacciati da pendule molle bionde, che rimbalzano ad ogni movimento. Sono semi nudi e bagnati, hanno entrambi sei anni e quattro mesi di differenza. Sono cugini pasciuti dalle pance di due sorelle. Loro due insieme, già prima di occupare questo mondo bizzarro. Due fratelli gemelli anche se etero corporei.
I due tipi fuggono dal bagno, dopo aver annegato dentro un lavandino pieno d’acqua due bambole, una macchinina, Super Mario ed una pecora dalla faccia tonta .
La ragazzina decenne, sorella del seienne magro, con un abito da festicciola, tutta bardata di collanine e braccialetti come la Madonna in processione, si aggira disinvolta su due tacchi poco sostenibili.
“Mamma non le rovinare queste scarpe perché fra qualche anno le devo indossare io”
“…”
Improvvisamente il piccolo di casa in preda ad un nirvana rap, inizia a ballare convulsamente sulle note di un disco di Fabri Fibra.
“Non potresti ascoltare una canzone con meno parolacce?” gli dico sfiancata dal caldo e del tutto incapace di reagire a tanto delirio, esploso alle tre di un pomeriggio avvolto dall’estate.
“Non ti preoccupare mamma, io sono un reppista educato! Ho composto anche della musica. La vuoi sentire?”
Per venti minuti, si spertica in un furore onomatopeico traboccante di tzi tzi … .
“Ho finito la saliva, non riesco più a cantare”
“Peccato” .
Nel frattempo la cugina che si crede sorella gemella, prende un oggetto tubolare di legno, ed inizia a soffiarci compulsivamente dentro….esce un suono che fa pensare ad un’anatra con l’enfisema.
Maledico il momento in cui abbiamo consentito alla decenne di collezionare decine di fischietti che riproducono il verso degli uccelli, anche se lei avrebbe preferito riempire la casa, di cani, gatti, rettili, volatili, pesci rossi, criceti e squali.
Meno male che la giovane vicina di casa del piano di sotto, artista e folle, è partita da tanto tempo e forse non torna più. Avrebbe certamente risalito veloce le scale del palazzo, avrebbe pigiato più volte il dito sul nostro campanello. Io avrei aperto la porta e lei dopo averci fatto vibrare con una delle sue risate, sarebbe entrata dentro casa……per diventare parte di questo circo surreale, come il colore giusto dentro un quadro allegro .Perché si sa gli artisti ed i folli, sono visionari e sorprendenti come i bambini. Panni stesi al vento, su una tela tutta bianca.

Tizianeda

4 thoughts on “Un pomeriggio di ordinaria follia”

  1. bianca ha detto:

    …wow….che pomeriggio fantastico!!!! ….e l'”innominabile femmina anti-fb, anti….social” dov’era? …studiava?

    1. Tizianeda ha detto:

      in un certo senso l’innominabile..si studiava, in ufficio… lasciandomi nel delirio!!!

  2. Aldouz ha detto:

    folli, artisti, bambini… hanno tutti in comune una cosa: una sana e corroborante stupidità che permette loro di guardare in faccia la vita e rispondere alle sue insulse domande con una sonora risata!

    1. Tizianeda ha detto:

      Caro Aldouz per questo amo tanto i bambini ….. E gli artisti.. La stessa stupita innocenza. Finche’ ci sono loro la terra sarà un posto un po’ più bello dove stare….:-)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *