Un’inaspettata fatica

“Questa sera sono proprio stanco. Unf!  Se penso che ancora devo radermi  e preparare la valigia….. vorrei essere già a letto”.
Lui, lo sposo errante, che sognava l’abbraccio tiepido della trapunta, che guardava ai piccoli gesti preparatori del suo  vagare, come alti muri dispettosi,  non aveva ancora compreso che in fondo,  la barba da tagliare e la valigia da riempire,  sono  due attività  veloci e rilassanti.
Un  bambino seienne con i pensieri altrove, un bidet, un rubinetto dell’acqua aperto ed un tappo ostinatamente chiuso, hanno ridato ai gesti quotidiani, la giusta collocazione nella gerarchia delle fatiche invincibili.
Perché,  finito  di cenare tra racconti e lamenti a quattro voci , fuori dalla cucina, i miei piedi scalzi sono stati avvolti da un liquido freddo, che lento e silenzioso aveva preso possesso  del pavimento delle camere da letto e del bagno,  così come l’infida acqua alta, invade Venezia .
L’uomo adulto di casa,  intervenuto sui luoghi del disastro, ha reagito come se l’apocalisse fosse ormai imminente, ha incastrato il suo profondo malumore dentro un eloquente silenzio, dopo aver  vaticinato   una casa ormai in disfacimento, con  pavimenti divelti e mobili corrosi dall’acqua.
Poi l’efficienza familiare ha avuto la meglio sullo sconforto, io aspiravo, lui passava stracci, la ragazzina aiutava come poteva, l’artefice del disastro giaceva nascosto sotto una coperta, parlando di ragni sul tetto della cucina.
Dopo due ore di fatica, di mutismo inquietante, di umido ai piedi, dopo un bel po’ di nervosismo e sudore, dopo una valigia finalmente piena, ed una faccia rasata,  i quattro reietti della famigliola, si sono fatti consolare dalla notte e dal sonno.

 

 

Tizianeda

2 thoughts on “Un’inaspettata fatica”

  1. bianca ha detto:

    …ed il seienne si defilò…non comprendendo come mai tanta agitazione ….per un pò d’acqua….!
    …i ragni…sì…quelli sono un vero problema!!!!!
    🙂

    1. Tizianeda ha detto:

      Gia’ “un po’ d’acqua” e tanti infidi ragni ….

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