E allora?

Dopo il primo giorno, le strade, i cortili, gli abitacoli delle macchine bloccate nel traffico, le piazze, le scale ed ogni anfratto della città, sono stati inondati da un unico interrogativo: “e allora?”.
E’ fuoriuscito dalle bocche imbambolate ed ansiose di noi genitori in attesa di risposta, come di fronte a un oracolo reticente. I potenti detentori della verità, con i loro zaini sulle spalle, rispondono, secondo personali priorità.
“E allora ragazzina come è andato il tuo primo giorno nella scuola media?” : mmm, tutto ok, tutto bene, non mi sono mai mossa dal banco, durante la ricreazione non ci fanno alzare, i maschi sono quasi tutti brutti.
“E allora seienne?”: nella mia classe c’è una bambina nuova , si chiama Maya, ed ha quelle cose nere tutte attorno agli occhi che sono lunghissime e finiscono in alto ed in basso, come si chiamano… secondo me è truccata. E’ bellissima.
Il primo giorno tornati a casa, la decenne ha svolto i suoi primi compiti della scuola media, il seienne, per tutto il pomeriggio ha disegnato bambini saltellanti e felici, che sconfiggevano mostri cattivi . Si è disegnato insieme a sua cugina, quella che si crede la sua sorella gemella, quella che è sbucata quattro mesi prima di lui dalla pancia della zia Dada. La cugina che fuori dalla sala operatoria, quasi sette anni fa, aspettava l’arrivo del seienne nella terra sbilenca, tenacemente abbarbicata alla tetta della sua mamma.
Poi è arrivata la notte ormai agitata da qualche settimana, ed il sonnambulismo del piccolo di casa. “Cosa fai qui in piedi vicino al mio letto. Mi farete venire un infarto” “Dobbiamo andare nell’aldilà” “Come?”
Poi è arrivato il secondo giorno con tutti noi fuori, ancora in attesa di risposte.
“E allora?”:
“ mmm, tutto ok, tutto bene, non mi sono mai mossa dal banco, durante la ricreazione non ci fanno alzare, a scuola vorrei andarmene da sola”.
“Oggi è successa una cosa fantastica, per la prima volta mi sono difeso dal bambino fastidioso …..non ho iniziato io per primo”.
Io l’ho abbracciato. Sua sorella gli ha stretto la mano e si è complimentata come se avesse vinto le olimpiadi. Suo padre gli ha voluto parlare al telefono. La nonna vecchietta ed ecclesiastica, pur disapprovando, si è astenuta da ogni sermone.
Gli scarafaggi ed i ragni sopra il tetto di cui il seienne ci parlava in prima elementare per dirci che aveva paura, sono scomparsi e lui si gode il suo momento di trionfo. Di nuovo il pomeriggio ha disegnato bambini felici. Poi la sera nell’ora della cacca e delle chiacchiere, ha voluto fare un gioco “mamma ora io ti chiedo: lo sai chi si è difeso dal bambino fastidioso? E tu fai finta di non saperlo e poi te lo dico che sono stato io. Va bene?”.
E poi c’è stato il terzo e il quarto giorno di scuola. E poi e poi… insomma, poi si vedrà.

Tizianeda

2 thoughts on “E allora?”

  1. bianca ha detto:

    i miei complimenti al seienne…quasi settenne…per la “riscossa”…. Ed i miei complimenti alla decenne..per l’inizio dell’emancipazione… !!!! bravi…agli adulti di casa!!!! 😉

    1. Tizianeda ha detto:

      Grazie Bianca, da parte di tutti!! 🙂

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