Colloqui, professori e tante mamme

Venerdì scorso, nella scuola della ragazzina si sono svolti i primi ufficiali colloqui con tutti i professori. Tizianeda non poteva mancare a questo incontro con gli insegnanti della decenne, neofita frequentatrice delle medie.
Mentre era lì che attendeva, si è guardata intorno e soprattutto ha osservato e parlato con alcune mamme.

1. La mamma extraterrestre.

“Sono qui per i miei gemelli. Ho lasciato i due figli più piccoli a casa”
“Gli altri due!? Ho capito… quelli frutto della passione…eheheh!!”
“No, no tutti voluti. Voglio anzi avere il quinto figlio. La casa mi sembra vuota altrimenti”.
Tizianeda ha guardato quella donna con un tonto stupore, l’ha esaminata in ogni centimetro del suo corpo per rassicurarsi di avere davanti a lei un esponente del genere umano e non una pericolosa abitante di chissà quale destabilizzante mondo ultragalattico. Dopo essersi accertata che non era una super eroina con sintomatiche mutazioni genetiche, tipo branchie, piedi palmati, antenne retrattili, squame, pelle verde, corpo elastico o invisibile, lame rotanti e alabarde spaziali, ha iniziato ad inondare di domande la poveretta.
Così ha scoperto che la sua vita affollata è perfettamente organizzata, è perfettamente caotica, perfettamente incastrata, che è frutto della strategia precisa e consapevole di una ex bambina senza fratelli, da sempre desiderosa di spazi pieni e vocianti, che suo marito è proprio come lei. Tizianeda avrebbe voluto esaminare anche il marito.

2. La mamma cafona con aiuto.
Il problema principale dei colloqui di massa con i professori della scuola secondaria, è l’accaparramento del primo posto nella lunga sfiancante attesa. E poiché i professori, contrariamente alle maestre della scuola elementare sono tanti e dislocati per l’occasione in diverse aule sparse per l’istituto, l’accaparramento deve essere veloce e simultaneo. Questo Tizianeda lo ha scoperto una volta entrata nell’edificio, dopo essere arrivata davanti al portone sbarrato alle due del pomeriggio. Lo ha capito dopo un’ora e mezza di attesa all’addiaccio e dopo che, come la sfigatissima piccola fiammiferaia, si era congelata gli arti inferiori e superiori. Così una mamma ossigenata, fusonata, ingioiellata, ricoperta di uno spesso strato di colori sulla faccia, placida le spiegava che la sua attesa era stata inutile. “Non importa chi arriva per primo, ma chi per primo segna il proprio nome sui fogli affissi sulle porte delle aule” “ma io sono qui dalle due, sono la prima” “guardi ho un figlio anche in terza media e so bene come funziona, sono esperta”.
Talmente esperta che il figlio di terza media venuto con lei, alto magro e stramaleddetamente veloce, si è precipitato per le scale non appena i bidelli hanno dato il via. Mentre Tizianeda arrancava alla prima rampa, lui aveva segnato il nome della sua signora reverendissima madre su tutti i fogli degli insegnanti, gli stessi con cui doveva parlare Tizianeda.

3. La mamma super organizzata.

Tizianeda ha sempre provato una ammirata invidia, per le mamme hotuttosottocontrollo. Venerdì c’erano le mamme dotate di elenco con i nomi dei professori con cui parlare, lo schema delle aule e forse anche la cartina con le uscite di emergenza. Erano perfettamente informata delle strane regole di prenotazione, dotate di penna più ricambio per poter segnare i loro nomi sui fogli affissi alle porte.
Le mamme super organizzate hanno i capelli sistemati per l’occasione, sono discretamente truccate, correttamente vestite, ricordano i nomi di tutti i libri su cui studiano i figli, conoscono, perché li hanno calcolati, i tempi di sosta davanti ad ogni porta e prevedono con matematica precisione a che ora usciranno dal plesso scolastico. Se sono stanche non si vede, se vorrebbero essere altrove non se ne accorge nessuno, hanno già la cena pronta e forse la tavola apparecchiata.

4. La mamma che si aggirava confusa.
In mezzo a questo tripudio di donne, qua e là interrotto dalla presenza di padri, si aggirava una mamma confusa.
Una mamma che anche se era lì ad aspettare dalle due del pomeriggio è riuscita a dimenticare di scrivere il suo nome su alcuni fogli di prenotazione, così balzando agli ultimi posti. Una mamma che non aveva la penna con sé perché non ci aveva pensato prima di uscire frettolosamente da casa. Che si è accorta di avere le calze vistosamente sfilate su tutti e due i piedi. Che si è divertita a chiacchierare con le altre mamme in attesa e si è un po’ arrabbiata per le piccole prepotenze che la avviliscono. Ha incontrato le tante belle mamme conosciute cinque anni prima nell’aula di prima elementare di sua figlia e rivederle lì le è sembrato strano e malinconicamente sentimentale. E’ riuscita a parlare con i professori della ragazzina, anche se non con tutti perché su alcuni elenchi era l’ultima e doveva andare via. E’ andata a lavorare in uno stato di confusione mentale perché era davvero molto stanca .La mamma che si aggirava confusa non si sogna minimamente di avere cinque figli e neanche quattro ed a pensarci neanche tre, anche se quando vede bimbi piccini piccini le viene un sussulto nostalgico, che però le passa subito. Quel giorno la cena a casa non era pronta con anticipo organizzato e la tavola non era apparecchiata. A quelle ci ha pensato dopo, improvvisando.

Tizianeda

7 thoughts on “Colloqui, professori e tante mamme”

  1. marinella ha detto:

    Tizianeda bella e confusa ( non tonta, ma pulita!), mi fai tornare indietro di qualche anno e……………..tieniti………..con immensa nostalgia, poichè alle superiori, è anche peggio! Un consiglio consolatorio: la prossima volta, dedicati ad osservare i pochi papà, che c’è da ridere!!!!!!!

  2. Citty ha detto:

    Grazie! Mi hai fatto fare un bel tuffo in un passato che ho conosciuto bene! Oddio, quando ho letto della mamma di quattro figli, mi sono posta qualche domanda; ma io non ero così, spero!!!

  3. adriana ha detto:

    Molte ostentano sicurezza, chi facendosi furba, chi apparendo super organizzata, chi extraterrestre, ma tutte in realtà sono confuse, preoccupate, insicure solo che costruiscono un modo di apparire che maschera tutto ciò. L’unica cosa che forse distingue le “confuse Tizianeda” dalle altre è la spontaneità. … certo però le calze sfilate … un sorriso

  4. EmmeGiElle1 ha detto:

    mia cara Tizianeda…sei sempre coerente e meravigliosa !!! Io quel giorno sono passata dal credermi un tre al quattro in rapida successione… 🙂

  5. Antonella ha detto:

    Cara Tizianeda, quest’anno la confusione, lo sgomitamento e tutto il resto, mi atterriva e così ho visto bene di evitarmelo. La consapevolezza che non era un incontro come gli altri anni, con le belle facce delle mamme con cui ormai ci scambiamo baci e abbracci, e che facevano diventare piacevole anche l’attesa, mi ha indotto a tenermi alla larga!

    1. EmmeGiElle ha detto:

      ed io che me ne ero lasciati solo tre…avendoti dato retta ma non a pieno !!! 😉

  6. Tizianeda ha detto:

    Marinella grazie. seguirò il tuo consiglio e la prossima volta osserverò di più padri…anche se non sono così certa che andrò più ai colloqui.

    Citty, certo che tu eri così…un meraviglioso coraggioso mistero!

    Adriana mi piace la tua analisi. Quanto alle calze sfilate che dirti…erano confuse pure loro.

    EmmeGiElle, grazie. Temo però di essere la solita coerente confusa 🙂

    Antonella…ti ho pensata quel giorno!

    Comunque devo dire che nel complesso non è stata un’esperienza così negativa. Mi è piaciuto chiacchierare con alcune mamme ed anche con qualche papà. Un saluto allegro

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