Dic
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Oggi Tizianeda vuole ringraziare il suo piumone, il suo cuscino e le lenzuola, loro che sono la costante rassicurante presenza delle sue notti invernali, i suoi amichetti del cuore nei momenti di stanchezza narcolettica.
Vuole ringraziare la torta al cioccolato e pere che ha preparato con mani benevole la sua amica dalla voce calma e la risata avvolgente. Perché per quattro giorni Tizianeda si è svegliata la mattina con il piacere già in bocca che le avrebbe procurato quel dolce scuro e morbido.
Vuole ringraziare la sua mamma vecchietta, ché un pomeriggio mentre stava per addentare l’ultima fetta di quella torta , le ha detto che é ingrassata pizzicandole i fianchi. Tizianeda ha detto addio per sempre alla fetta incamerando un granitico malumore .
Vuole ringraziare il giramento di testa che l’ha bloccato a letto un pomeriggio, impedendole di dividere i due minori debosciati che tra risate isteriche e grida di guerra si sono menati come due belve da combattimento .
Vuole ringraziare quegli studiosi, tutti senza figli ovvio, che sentenziano con certezza monolitica che i fratelli più si picchieranno da piccoli più si vorranno bene da grandi, perché dopo quelle botte Tizianeda pensa che l’amore tra i due tipi, un giorno sarà immenso.
Vuole ringraziare la cannella perché è una parola bella e antica e un profumo che la porta indietro nel tempo dentro una bottega bianca di farina, di forme tonde e vive destinate a tramutarsi come un incanto natalizio in dolcetti Svedesi.
Vuole ringraziare le calze 40 denari. Perché prova un piacere sadico nel pensare che sotto quella spessa coltre di nailon si nascondono due gambe dall’ ecosistema rigoglioso, che nessuna mai vedrà.
Vuole ringraziare lo Sposo errante, perché la sera quando la casa gli restituisce la stanzialità, non si dimentica di ascoltare la lezione di Storia della decenne, spiegandogliela. Perché come un fotone vibrante la passione del padre passa nella testa della ragazzina, che assorbe lo stesso sguardo curioso sul passato, come la clorofilla la luce.
Vuole ringraziare gli sconosciuti quando sono gentili così all’improvviso, quando entrano lievi nella tua vita giusto quell’ attimo per poi scomparire ancora. Come una donna alta alta senza nome che ha sollevato da terra la mamma vecchietta caduta per strada, restituendole chiavi e scarpe sparse sul marciapiede.
Vuole ringraziare un alto funzionario di vattelappesca presentato a Tizianeda, che ha scherzato tutto il tempo sganasciandosi dalle risate, dicendole che mentre gli uomini lavorano, le mogli fanno acquisti usando le carte di credito dei mariti. Tizianeda avrebbe voluto lanciargli in testa il computer che aveva nella borsa. Non lo ha fatto e un po’ se ne è pentita.
E vuole ringraziare la buona notizia che ha avuto oggi, dentro una giornata fredda e acquosa, in cui le hanno detto che no è tutto ok, che è stato un errore con tante scuse. Però Tizianeda ha avuto paura in questi giorni. Ha avuto paura per una persona amata da tutta la famigliola, amata da lei. Per questa persona che è una costante densa nella sua vita. Che è come le piccole cose che ti fanno dire grazie, come il tepore, come la gentilezza,come un dolcetto fatto in casa, come un bel ricordo.
ed io voglio ringraziare te…piccola Tizianeda dei grandi pensieri !!! :*
…anch’io ringrazio quella donna alta alta che ha soccorso la mia comare di battesimo…!! 😀
…non voglio neanche immaginare a chi si riferisce l’errore…sono stracontenta che sia tutto ok !!!
Grazie Signore Grazie…!!!
…e io ringrazio voi!
Grazie cara, perchè ci ricordi che la vita è fatta di piccole grandi cose, che sono quelle che contano di pù e noi, talvolta, troppo frettolosi e superimpegnati, non riusciamo a coglierle e ad apprezzarle. Per fortuna che ci sei tu!!! un abbraccio.
Grazie a te Antonella ed alle tue piccole grandi cose che generosamente condividi 🙂