Dic
“La città dove la famigliola vive è un posto moooolto bello ed accogliente.
La famigliola è taaanto fortunata, perché la città dove vive è pulita e piena di alberi.
La città dove la famigliola vive è ricca di aree verdi e linde dove i bambini possono giocare.
La città dove la famigliola vive è stata costruita secondo rigidi parametri urbanistici, nel rispetto delle regole grazie al fermo controllo degli onesti funzionari sparsi per gli uffici .
La città dove la famigliola vive ha le strade perfettamente asfaltate. Non ha memoria la famigliola di deformazioni o di buche e dio non voglia, di enormi voragini, dove per esempio, ma proprio per esempio, vi potrebbe precipitare un enorme camion dei pompieri, di quelli che fanno casino con le sirene e salvano la gente dai palazzi in fiamme.
Nella città dove la famigliola vive si fa la raccolta differenziata. Di spazzatura…non se ne vede traccia per le strade.
Nella città dove la famigliola vive c’è sempre silenzio.
Nella città dove la famigliola vive, gli amministratori sono tutti capaci ed onesti. In questi anni hanno trasformato la città bella e gentile, in un Eden, un luogo ambito dai turisti di tutto il mondo, una metropoli dotata di ogni confort come un albergo a cinque stelle, di quelli che trovi le pantofoline grassottelle per la doccia o il cesto di frutta con i ringraziamenti della direzione.
Nella loro città, non c’è malaffare e i politici pensano incessantemente al bene comune della gente. Non ci dormono la notte per trovarlo. La cultura è al primo posto delle cose da realizzare. Mica qui si invitano quei personaggi della televisione per farli passeggiare d’estate per le strade frequentate. O si chiamano cantanti internazionali dalla carriera in declino, pagandoli un mucchio di soldi, mentre per esempio, ma solo per esempio, la gente in casa non ha l’acqua. Nooooo! I soldi pubblici non li sprecano così. Qui si investe anche sulla formazione mentale dei ragazzi. Infatti le scuole sono tenute in gran conto. Per non parlare degli asili comunali. Pensate che proprio in questi giorni “36 maestre che amano la città”, hanno manifestato davanti al Palazzo comunale, per ringraziare gli amministratori del rispetto e dei riconoscimenti che hanno ricevuto in questi mesi. Non come in certi altri posti dove le maestre si addossano le spese dell’asilo per poter andare avanti in qualche modo, loro ed i bambini.
Nella città in cui la famigliola vive non succedono mai cose stranamente sconvenienti o ambiguamente drammatiche. Gli amministratori sono talmente onesti che girano con le suole delle scarpe bucate, poveretti, o le giacchette consunte, che sembrano usciti da una storia del libro “Cuore”. E se sbagliano, tranquilli lo ammettono subito e se ne vanno, scompaiono, si eclissano, in preda alla vergogna ed ai sensi di colpa. La famigliola ama coloro che ci hanno amministrato in questi anni e reso la loro città bella e fiorente. Per questo augura loro ogni bene possibile, che Dio li abbia in gloria e un giorno li accolgano i martiri del cielo, che tanto sono lì ad aspettarli!
Nella città dove la famigliola vive ci sono anche tre Commissari, intensamente voluti dai nostri sagaci ed onesti amministratori. Loro, gli amministratori, essendosi avveduti di un avanzo di denaro pubblico di circa settecento milioni di euro, hanno richiesto la nomina di questi tre uomini del Governo, per essere assolutamente certi che questa montagna di soldi, non finisca nelle mani di affaristi e malavitosi. Siamo meglio di un civile e moderno paese del Nord Europa! Come è fortunata la famigliola. Come sono fortunati i suoi concittadini!”…
…”Cosa stai scrivendo” chiede a Tizianeda, lo Sposo Errante mentre suona “One” degli U2 con il suo strumento amato, il basso elettrico.
“Niente…sogno”.
Rientro da tre giorni di silenzio, e dico silenzio intorno a me e lui, e ferma ad una pasticceria in periferia, ancora neanche ripresa dalla visione catastrofica di una voragine sulla strada davanti a noi con rottura della condotta di acqua potabile, che scorre a fiumi per la strada, direzione aeroporto, mentre nei rubinetti urbani langue…………e la commessa mi fa vedere sul suo Iphone la foto del camion dei pompieri inabissato……… Non so cosa mi faccia più male, tra il dolore viscerale di vedere la mia reggio così, o il serpeggiante senso di colpa per essere ormai pronta al volo, sentendomi quasi giustificata nel sospirare (di sollievo, per il senso di liberazione ???). Sognare, Tiziandeda? Sognare è proiettare al cielo desideri grandi, affinchè rimbalzando ritornino sotto forma di felicità. Ma qui è altro, è dolore nel senso di non appartenenza, è distacco non come da un cordone ombelicale ma da un corpo nemico, è alienazione dal proprio sentire, e volere, la normalità! Questo è ciò che non perdono ai vili amministratori, l’averci reso alieno ciò che nostro era, ed è. Vabbè, mi sa che forse questo sfogo è figlio dell’aberrato rientro in sede……….forse, domani, sarà diverso……forse………………….. <3
I bravi amministratori della nostra bella cittadina saranno certamente fieri di aver svolto il loro lavoro con senso civico e nell’interesse dei cittadini………con grande creatività hanno trasformato quello che era il progetto di crescita culturale della città di Falcomatà, in un circo mediatico con nani e ballerine in pieno stile televisivo. E vai con lo struscio ad ogni ora del giorno e della notte, e vai con piastre e gel, certi che quello che conta è essere belli e visibili. Penso che i nostri figli abbiano bisogno di altro e credo che sapranno cercare altro da tutto questo. Credo sia possibile investire nella cultura e puntare su un turismo che valorizzi le ricchezze storiche archeologiche, gli artisti che oggi hanno poco spazio e respiro. Per tutto questo occorre rendersi aperti al cambiamento e quando si andrà a votare ricordarsi di non dimenticare.
Un abbraccio forte forte
Solidarieta’ alla famigliola 🙂 se puo’ essere di consolazione gran parte del sogno può essere riferito anche alla capitale . Brava tizianeda 🙂
Mi piacciono i sogni, e mi piacciono talmente tanto che faccio di tutto per farli diventare realtà.
Grazie a tutte voi per i vostri appassionati interventi. Perché per capire e cambiare bisogna essere pasionarie anche con qualche sberleffo!