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Dopo quasi quindici giorni di permanenza dentro casa, dopo che li ha visti aggirarsi in mutande e vestaglia o stravaccati sul divano. Dopo aver urlato un numero imprecisato di volte, per lo stato di devastazione indifferente della loro stanza. Dopo essere stata travolta da infidi sensi di colpa per non avergli riempito questo tempo vacante, con gite, incontri culturali, viaggi, cinema, libri, teatro, escursioni, inviti di amici con torte e biscotti, con attività ludiche e altro.Insomma dopo tutto questo, le sinapsi cerebrali, quelle poche sopravvissute, si sono concentrate su un unico palpitante desiderio: la riapertura delle scuole, evento salvifico, ripristinatore di vite caotiche e ormai senza regole.
Tizianeda invoca la scuola, così quei due minori debosciati, la finiranno di fregarla tutte le sere, facendosi trovare caldi e incollati sotto il piumone matrimoniale. “Stanotte dormiamo qui!” le dicono quando pensa di trovarli addormentati nei loro letti. Mentre l’uomo adulto di casa sacrifica il talamo nuziale, pregustandosi la solitudine notturna nella stanza dei minori, Tizianeda si rassegna a dormire con i due tipi sorridenti e felici. Per questo lei invoca la scuola, santa protettrice delle notti agitate. Così il bambino magro e spigoloso la finirà di addormentarsi lungo la metà del suo corpo regalandole un risveglio scricchiolante. Così il settenne troverà un limite nella stanchezza scolastica, alla sua logorrea compulsiva – “mamma lo senti questo rumore?” “mmm” “forse è un cadavere” “i cadaveri non fanno rumore” “allora è un cadavere che sta per morire “non credo” “allora è uno zombie” “può darsi però ora dormi”. Invoca la scuola, così tra lei e il suo sonno non si piazzerà il respiro profondo e cavernoso della decenne interrotto da frasi in una lingua di provenienza aliena.
Invoca la scuola, perché la sbracata rilassatezza di questi giorni ha causato una crescita allarmante delle unghie del settenne, libero anche dall’acqua come Pig Pen, che è stato sottoposto a un restailing come quello di un competente specialista, o di un autolavaggio fate voi.
Invoca la scuola, perché ci sono state mattine in cui tutta la famigliola ha dormito fino alle undici, con gran stupore generale specie di Tizianeda che ha un ricordo annebbiato di questi risvegli giovanili e senza figli. La invoca, perchè quando sei cresciuta con in testa il mantra della sua mamma ora vecchietta “l’ozio è il padre dei vizi”, tutte quelle ore perse hanno il peso gravoso dei sensi di colpa. Invoca la scuola, perché in fondo Tizianeda ha uno spirito anarchico, che deve un po’ imbrigliare in regole e orari per non dargli troppo spazio, perché le piace trovare l’equilibrio tra la follia e il bisogno consapevole di ordine. Come il funambolo, certo che per non cadere dal filo sospeso, sì deve essere un po’ tocco, ma anche straordinariamente equilibrato, con addosso una divertita fiducia in se stesso e nel filo che lo protegge dal vuoto.
p.s.: mentre Tizianeda vi scrive lo sposo errante sta guardando un film. “Ho comprato un film bellissimo stasera lo vediamo tutti” “ solo se e’ d’amore, dove lui ama lei, lei ama lui e poi vivono felici e contenti” “no è il prequel di Alien, bellissimo!” “vado di là a scrivere il post!”.
Ecco perché Tizianeda invoca la scuola e la fine delle ferie. Così la sera lui, nel bisogno impellente di ricongiungersi con il letto non potrà scegliere film con orridi mostri bavosi e musiche agghiaccianti, dove tutti o quasi tutti muoiono dopo due ore di ansiogene scene sanguinolente.
Lasciati sopraffare dallo spirito anarchico, qui da noi è la regola che ordina le nostre giornate e viviamo benissimo. Qui il primo giorno di vacanza qualcuno ha detto “andrò a letto tardissimo” e così è stato con il risultato che anche oggi il nr 3 si è alzato alle 12 e il nr 2 alle 3 del pomeriggio. E’ un circolo vizioso che domani mattina (se riuscirò ad alzarmi presto io…) spero di interrompere grazie al provvidenziale intervento dello spruzzino ad acqua. Ma la scuola la invoco anche io, per molti dei motivi che hai detto tu
ahahaha…..ci vuole un sano/insano equilibrio tra il principio del piacere e il principio di realtà …. lunedì ci si rituffa nelle regole! Baci
EVVIVA LE REGOLE !!! altrimenti…non cia fazzu… 😛
Già, viva le regole che ti sostengono e ti aiutano a tenere compatta la giornata, ma anche evviva il piacere che dà gusto alla realtà, e poi teniamoci stretto quel po’ di sana follia che rende lo sguardo ed il pensiero libero. Un bacio allegro a tutte voi!!
A. e il settenne hanno tutta lamiasolidarietà e la mia amicizia. Il pensiero di domani rattristerà purtroppo il loro pomeriggio, per non parlare poi della serata con le tue giuste raccomandazioni:
1) PREPARATEVI GLI ZAINI!!!
2) A. NON DIMENTICARE IL QUADERNONE D’INGLESE!!!
3) (al settenne) HAI RIPETUTO LA STORIA.??? FAMMI SENTIRE!!!
4)STASERA A LETTO PRESTOOOOOOO!!!
…e poi il sonno che arriva sempre troppo tardi.
Sono con loro! Come insegnante anch’io ho vissuto il peso del rientro; ma per fortuna poi il ritrovarsi con i compagni farà loro piacere e le ore scorreranno meno pesanti di come avevano immaginato e …tutto torna al tempo ordinario. Un abbraccio e buon lunedì. Citty
Grazie Citty, anche i due minori ringraziano, anche se quello più incupito per il ritorno alla “normalità” è lo Sposo Errante!