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“Mamma, il ragazzino della scuola di Inglese ha detto, se un sabato di questi, facciamo una passeggiata sul Corso insieme…sai è bravissimo a scuola…”
Santo cielo!
“Ehm…sì…vediamo…ne parlo con papà, undicenne”.
Perché quando il gioco si fa duro, e tu sei una madre che affronta l’adolescenza, con lo stesso approccio emotivo di un neofita degli sci piazzato in cima ad una “pista nera”, tiri fuori dal tuo arsenale personale, l’arma segreta: il padre. Utilissima per prendere tempo, in attesa che la tua vigliaccheria e impreparazione lascino il campo a un equilibrato e sereno approccio dinanzi ai cambiamenti epocali della prole. In attesa che la somatizzazione cosmica che minaccia il tuo stomaco attorcigliato, la smetta di ingarbugliare i pensieri. E anche in attesa che tu smetta di chiederti, perché hai avuto la ventura di abitare in una città del sud suddissimo, dove l’inverno, quello vero, non arriva mai, con conseguente possibilità, per le orde di adolescenti iperattivi , di passeggiare il sabato pomeriggio, sulla lunghissima via principale.
In ogni caso la ormai quasi dodicenne è in attesa di risposte. Intanto Tizianeda osserva la sua freschezza innocente, il suo modo lieve di scoprire la vita, l’entusiasmo di un’età che non tornerà più, il suo corpo che cambia, il suo sguardo da ragazza sulle giornate che le si muovono attorno e vibrano e sono un richiamo allegro, la sua emotività senza le strutture pesanti degli adulti… e il mal di pancia ritorna.
Coraggio, Tizianeda, ce la puoi fare! E’ difficile, lo so, ma il nostro compito di genitori “moderni” ( noi a dodici anni neanche ci sognavamo di dire ai nostri genitori che un ragazzino ci aveva invitate ad una passeggiata) è anche quello di saper valutare cosa è adeguato alla loro tenera età e cosa invece può e deve attendere tempi più maturi. Tutto sommato, credo che una passeggiata, rigorosamente sul Corso, possa rientrare nella prima categoria. Un abbraccio fortissimo a te e alla dodicenne!
Un abbraccio anche a te Antonella…manteniamoci salde!!
Ok, parliamoci chiaro: sappiamo entrambe che la quasi dodicenne alla fine andrà a fare questa fatidica passeggiata. Sappiamo che lo sposo errante non ti salverà con dinieghi da padre anni ’60 che avrebbero reso te la mamma comprensiva, lui l’uomo autoritario di casa e la ragazza un’adolescente vera e propria con una voglia irrefrenabile di fuggire. Siamo nel 2014, questo copione è superato. Dunque a questo punto ti resta una sola cosa da fare: camuffati e seguila! Oppure non lo fare pensando che questo è esattamente quello che farei io.
Grazie dei consigli Guendalina, come sempre graditissimi e sagaci. Un saluto allegro!!
Che bello, cara Tizianeda, avere una figlia undicenne che non ti nasconde con che desidera fare la passeggiata (che farà anche perchè lui, il papà, non saprà dire di no) e che bello scoprire che i tempi, le regole, i rapporti e tutto ciò che ci è intorno cambia e ci costringe a pensare, riflettere ed agire di conseguenza.
P. s. Che bello poterlo scrivere senza alcun problema, da zio e non da padre !!!
Caro Fausto, che bello che in questo blog, ogni tanto faccia un’ incursione felice un uomo, uno zio…e anche un appassionato di cucina :-). Un saluto allegro!
lo lo zio mi posto sul lato nord della città in via Marina su una mangrovia. Chi si prende il lato sud?
vedi che a quella età sono professionisti del depistaggio.