Feb
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Le scarpe da tennis. I pantaloni, jeans è meglio. Leggins scuri. Le gonne no. Neanche i vestiti. Le magliette e le felpe. I capelli lunghi, sciolti, spettinati. Dita tra i capelli. Un gesto antico, femmina. Specchio specchio delle mie brame che accidenti a te, non mi soddisfi mai. Apparecchio ai denti. Uffa. La tuta da ginnastica – divisa della scuola. Uffa di nuovo. Lo smalto azzurro sulle unghie delle mani. Consumato. Le risate con la mano sulla bocca e la testa tra le spalle. Gli occhi di quel colore strano. Azzurro, verde, grigio? Il naso. Troppo grande dici. Le prove di femminilità. I ragazzetti. Grrr. Le amiche, che a volte ci litighi. Quel cantante lì, quanto è bello. Lo stesso film visto più di dieci volte. L’imbarazzo. Studiare. Finire presto di studiare. I libri, i quaderni, il mignolo della mano sinistra sempre sporco d’inchiostro. L’ironia. Il senso della giustizia. Le bugie. Il silenzio solo tuo e poi, improvvisa, la logorrea da condividere. Baci e abbracci vi voglio bene da morire. Sguardo torvo non vi sopporto lasciatemi sola. Il corpo che cambia dentro e fuori, come la terra. La bellezza complicata di questo tempo di mezzo. L’allegria che esplode. La malinconia che arriva. Le prediche che noia. La ricerca di una forma. Solo tua. L’umore, un pentagramma pieno di note. L’entusiasmo dilatato. Le sensazioni nuove. La sera le coccole. Meno male. La sera è il tempo per ritornare bambini. Il mondo che si offre, la voglia e la paura di scoprirlo. Tuo fratello. Noi. Tu. Ragazzina. Quello sguardo che mi innamora da dodici anni ormai. Fino a oggi. E poi ancora e ancora.
Auguri ragazza mia. Auguri mia tutta bella A.
Tutto questo e molto di più è oggi la tua dodicenne in una fotografia che le hai scattato mentre dormiva ed era completamente se stessa. Immagino quando fra trent’anni la rileggerà con gli occhi pieni di meraviglia e commozione.
Grazie Guendalina. Un bacio allegro!!