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Le ragazze dei 90 mq sono salite insieme su un aereo, loro senza i due maschi di casa, lasciati a terra a cavarsela da soli, per la prima volta. “Femmine con le femmine, maschi con i maschi”, ripetendo un mantra che pare sia stato coniato un tempo, da qualche illuminato bambino di una scuola elementare. Tizianeda sola su un aereo insieme alla dodicenne, per assolvere a una promessa fatta a lei, la ragazzina, e a se stessa, che con questo viaggio celebra un’altra prima volta. Chè non si è mai troppo grandi, mai troppo completi, mai abbastanza curiosi per le prime volte. E poi, mai mai è troppo tardi per celebrare tutte le prime volte, che ti fanno sentire in movimento dentro il flusso di un viaggio che può ancor regalarti l’incanto, per superare il propri imiti e le paure cha accidenti ti imbrigliano.
Così, prima di allontanarsi, con lo Sposo Errante si sono scambiati reciproche raccomandazioni – “”mi raccomando Tizianeda, non essere distratta come al tuo solito, non perdere le cose, stai attenta, scialati… ” ecc ecc… “mi raccomando Sposo Errante, divertitevi con l’ottenne lo so che mangerete porcherie che giocherete ai video giochi e forse farete cose pericolose…” ecc ecc…
E poi, nella città sbilenca a pochissimi chilometri dai 90 mq è iniziata la complessa macchina organizzativa dell’accudimento culinario “ cosa gli preparo in questi giorni da mangiare, ma per colazione cosa mangiano e all’ottenne?” ecc ecc “Nonna santa Gina, mamma dello Sposo Errante, tranquilla lascia che se la cavino da soli, preparagli quello che vuoi, all’ottenne lo sai, basta un piatto di pasta e lenticchie, le tue polpette al sugo patrimonio dell’umanità, la tua salsa che nessun aggettivo per lui è abbastanza” ecc. ecc….
E ora che è arrivata in questa città altra, ora che dagli oblò ha visto un enorme aereo, proprio quello dell’America di Obama, fermo sulla pista, che ammiccando ha detto proprio a lei: “yes you can!”, ora che insieme alla ragazzina di casa ha fatto scivolare sull’asfalto le ruote della valigia, ora che è stata invasa della grazia e della bellezza di questa città. Insomma ora Tizianeda, sente che ovunque vada può continuare a sentirsi a casa, può sconfiggere la paura, può concentrarsi sullo sguardo fuori, perchè la casa in cui abita avvolta e protetta è lei.
Ma tu sei a Roma!! Un piccolo dettaglio sull’americano a Roma…va bene yes you can, la visita al Papa, il Colosseo e tutto il resto…ma questo ci ha bloccato la città mannaggia i guai! Va bene comunque noi siamo generosi d’animo e lo perdoniamo…basta che non venga più a trovarci! Tu invece cara Tizianeda, con il tuo trolley che fa rumore sull’asfalto e con la tua dodicenne al seguito meravigliata ed eccitata per questa prima volta, sei la benvenutissima! E chi lo sa che uno poi non si riesca persino ad incontrare in questa grande piccola città disordinata e piena di rumori, che in confronto quello del tuo trolley è musica da camera! Io ti aspetto e ti cerco. Un saluto e un benvenuta di cuore anche alla tua piccola donna.
Cara Guendalina, piacerebbe tanto anche a ne incontrarti!!! Ore 11.00 al laghetto dell’Eur? Un bacio.
Oh noooooo….io alle 11 ero sì davanti ad uno specchio d’acqua, ma era quello della piscina delle due debosciate…che peccato, ma sono felice felice che tu ci abbia almeno provato…ci riproveremo e prima o poi riusciremo ad incontrarci!