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La dodicenne da quattro giorni vaga insieme a un esercito di coetanei e qualche ardito adulto tra le valli luminose della Sicilia.
L’ottenne nonostante la nostalgia della consanguinea, gode del privilegio di spazi, padre e madre tutti per sé.
Tizianeda, dotata di un figlio unico, in questi giorni ha ascoltato le sue esternazioni prolifiche.
Ha parlato dell’universo infinito, delle galassie che girano girano e non si fermano mai, della supernova, dei quasar, dei buchi neri, che si possono chiamare con un nome fascinosissimo: stelle oscure – “Forte, magari dentro c’è Dart Fener con la sua spadona luminosa ad accoglierci” “Che dici mamma, nei buchi neri si precipita…forse si vomita…io vomiterei sicuro…lo sai che alcuni studiosi dicono che l’attrazione ti potrebbe fare entrare in un’altra dimensione…” “Bellissimo…comunque volevo dirti che questo è il terzo piatto di pasta e lenticchie che ti stai mangiando…la tua pancia sarà un buco nero ”.
Oltre ai risvolti inquieti dell’universo le ha rivelato, perché a tavola si cambia argomento alla velocità della luce, che ognuno ha diritto ad avere un nome “appropriato” e che sì il suo nome è perfetto per la sua faccia, mentre quello di Tizianeda un po’ meno. Le ha raccontato degli incontri scolastici in cui si parla di bullismo dove va con l’entusiasmo di chi certe storie le può raccontare perché le ha conosciute e superate grazie anche alla sinergia tra gli adulti. Le ha rivelato che quando fa il rap e il Beat Box, i suoni con la bocca, tutti possono credere che lui sia un duro perché i rapper sembrano dei duri, ma invece è dolce e gentile e così spiazza tutti quando lo capiscono.
E poi le ha spiegato coma si impasta la pizza, le ha detto che il lavoro di una regina è difficile perché, porella, deve gestire il popolo. Ha voluto sapere un bel po’ di cose sulla dittatura e la differenza con la democrazia.
Sabato la dodicenne ritornerà dalla gita scolastica. Il padre e la madre saranno nuovamente spazi condivisi. Tizianeda forse si riposerà.