Momenti irripetibili di fugace felicità

“Mamma guarda è divertentissimo…prima vado verso giù e poi all’improvviso risalgo…guarda…”
“Ottenne hai ragione!!!”
Da una settimana, l’ottenne frequenta una scuola di taekwondo, un’arte marziale coreana, dove tutti adulti e piccini vagano per le grandi stanze con infradito e Kimono bianchi. Tutti tranne l’ottenne, il ragazzino di casa, il cui status di neofita gli consente ancora l’uso di una divisa sciatta, arruffata e colorata. Come piace a lui. Frequenta la scuola con entusiasmo e zelo perché lì c’è una stanza che suscita il suo stupore – “mamma tu non puoi entrare, nel cartello c’è scritto che possono entrare solo gli ATLETI e ci sono pure i grandi…dai sbrighiamoci altrimenti se arrivo tardi non posso stare con gli altri atleti nello spogliatoio”- e perché all’ingresso della struttura c’è un marciapiede lungo lungo che prima scende verso giù e poi sale verso su. E percorrerlo velocemente è un esercizio fighissimo, molto più dei calci e pugni, che lui dà con decisa gentilezza. E poiché l’ottenne ha capito che la bellezza e la gioia e i momenti di felicità diventano ancora più intensi se condivisi, ieri sera dopo la lezione ha coinvolto tre piccoli atleti e la sua mamma, tutti a correre su e giù sul marciapiede con il dosso e a ridere e a esclamare.
Poi è arrivato il padre di un bambino, uno dei tre, il giubbotto aperto e il passo altrove. E’ stato invitato dal figlio a giocare a quel gioco fantastico scoperto dall’ottenne. Non lo ha fatto, ha farfugliato qualcosa ed è scomparso dentro la struttura. Tizianeda ha guardato la faccia delusa del bambino e lo sguardo chiuso di quel padre distratto, che lei no non giudica, perché ognuno sa il peso delle proprie giornate e i percorsi di una vita, e nessuno, nessuno ha il diritto di sentirsi migliore degli altri per la propria diversità o per la capacità di godere di attimi di leggerezza indulgente. Però pensa che avrebbe potuto chiamarlo, fermarlo, sorridergli, invitarlo anche lei a correre sul marciapiede, superare il suo pudore e le strutture da adulto. Perché quel padre dal passo frettoloso e distratto, si è fatto sfuggire un momento irripetibile di fugace felicità, la possibilità di una pausa disinvolta, la condivisione di una ilarità affettuosa.

Tizianeda

3 thoughts on “Momenti irripetibili di fugace felicità”

  1. zio Peppino ha detto:

    …. E lo zio Peppino con il suo S. fa la qualunque per le strade della città sgarrupata e sono i momenti più belli della giornata

    1. Tizianeda ha detto:

      Eh lo so…infatti ti ho pensato

  2. Guendalina Strana ha detto:

    E che dire delle canzoni cantate a squarciagola in macchina e degli schizzi nella vasca da bagno? Felicità pura, assoluta. Per me felicità è anche quando riesco a ritagliarmi qualche minuto per un’incursione strampalata a modo mio nel blog di Tizianeda…e andare giù e poi su di corsa che mi vengono le farfalline allo stomaco

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