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Lo ha fatto per stare con lei, ché il tempo passato insieme crea complicità e dialogo, per incentivare la sua indole pigra, per incoraggiarla e perché le piace guardarla mentre si muove. E così, anche se non rientrava nell’elenco delle diecimilasettecentoquarantaquattro priorità della sua vita, ha iniziato ad andare in palestra. Con la tredicenne appunto, la quale, colta da improvviso entusiasmo, ha detto che ok potevano andare insieme a condizione che Tizianeda non avrebbe interagito con nessuno, non avrebbe cazzeggiato, riso, fatto movimenti strani, si sarebbe mostrata asettica e possibilmente invisibile. Cioè tradotto nel linguaggio adolescenziale, non l’avrebbe messa in imbarazzo. Così appena arrivate, un istruttore serissimo e perentorio le ha fatte salire su un tapis-roulant, che è quell’aggeggio che cammini e cammini come una forsennata ma ti trovi sempre al punto di partenza, e quando scendi il pavimento ondeggia, come la strada a un marinaio ubriaco arrivato a terra dopo un viaggio periglioso. Poi l’istruttore serio e perentorio le ha fatta sdraiare sui tappetini gommosi stesi sul pavimento. Ha iniziato ad assegnare a madre e figlia quegli esercizi che devi contare i movimenti che fai e se non sei concentrato ti confondi. Tizianeda si è confusa. Mentre conta pensa, guarda quello che le succede intorno, osserva l’adolescente e vede che è bella e si dice che le piace essere lì insieme anche se la tredicenne le chiede a intervalli costanti: quanto manca, quando torniamo a casa, che si mangia stasera, che ore sono, che si mangia stasera, che ore sono. E poi quando si avvicina l’istruttore serio e perentorio e le chiede se ha finito di contare, lei risponde sì ho finito di contare, anche se non sa a che numero sia arrivata ché il suo è un conteggio creativo, un po’ numeri e un po’ flusso di pensiero, che è una cosa bella a pensarci, perché va tipo così 1234…………………………………….20. Poi a un certo punto, madre e figlia dicono che è tardi e devono proprio andare. Tizianeda fa tutto quello che all’adolescente terrorizza, cioè ride, scherza, si muove e si rende visibile, l’adolescente si imbarazza, l’istruttore serio e perentorio finalmente sorride, e le due tornano a casa chiacchierando o stando in silenzio. Ed è bello così, ché a pensarci, loro due sole e insieme non ci stanno quasi mai.
P.s.: Tizianeda che è andata già due volte in palestra, vorrebbe tanto chiedere allo Sposo Errante se nota dei cambiamenti nel suo fisico…ma niente non lo fa, teme troppo il suo realismo estremo che non tiene conto dell’importanza non della domanda, bensì della risposta.
Tizianeda
A. e’ sempre più bella tu sei ingrassata
prima o poi ti spammo o faccio un post solo su di te. Vera la prima però…