Dic
Dic
“Possiamo cenare ascoltando i Queen?”
“Certo Agnese. Allora ti è piaciuto il film”
“Moltissimo. Adoro i Queen. Al cinema cantavamo a squarciagola le canzoni”
“E non disturbavate? Ma quindi le sai a memoria?”
“Sì”
“Ma al cinema eravate tutti ragazzi?”
“Misti. C’eravamo noi e poi gli anziani”
“Anziani? Cosa intendi per anziani”
“Ecco…”
“Stai impiegando troppo tempo a rispondere”
“Che succede?”
“Sposo tua figlia ha appena detto che siamo anziani”
“Chi?”
“Io e te. Più tu, però, che sei più vecchio”
“Ma mamma, non volevo dire anziani… cioè quelli come voi”
“Ti perdono solo perché ti piacciono i Queen. Io ero innamorata di Freddy”
“Non eri innamorata di David Bowie?”
“Sì anche e di Miguel Bosè e di George Michael e… vabbè ceniamo accendi la musica…”
In sintesi. La sedicenne canta i Queen, perlopiù al cinema e a squarciagola. Sono anziana. Da giovane avevo una preoccupante promiscuità mentale per amori impossibili e immaginari. Quando è morto Freddy ho sentito un certo dolore. Ricordo, come fosse qui e ora, chi me lo comunicò, dove, e quando. Persino le luci del corridoio mi ricordo e il colore spento delle pareti. George Michel mi ha rovinato la prima adolescenza con le sue canzoni lente. I coetanei non mi invitavano e io stavo lì seduta a pensare a David Bowie, forse. Freddy era erotico, proprio come David. Mentre scrivo questo post, youtube manda un video con questi due insieme. Sono belli e sembrano per sempre. Cantano Under Pressure. E’ soltanto un rimestio di passato… a kinde of magic.