Dentro gli occhi

Mi hai detto, senza dire, nel fermo immagine di una posa: è qui nelle trame del vestito, che era suo e
ora lo indosso io, pelle e stoffa, stoffa sulla pelle. Mi hai detto con gli
occhi: ho perso l’odore di lei, ora c’è
il mio, così simile. Odore di madre, e ho guardato il mio dentro, mi
hai detto, e lei c’era. E lei c’è, nel tuo
sguardo lei c’è, e ho visto l’assenza. Una
fotografia ha sospeso lo scorrere. E non puoi non
fermarti, non inchinarti, non guardarti allo specchio, perché l’assenza sa
tutti.

E oggi ho sentito un sapore perduto, che mi ha fatto
inchinare per trattenere. La preghiera del resta. Non te ne andare, stai qui a consolare questi anni che a volte non so, se non nel racconto mutato, mi hai detto.

E’ una strofa la vita che ritorna a se stessa, quando è partorita, c’è un ricamo, un sapore, un gesto improvviso, i tuoi occhi allo specchio o soltanto un sorriso che ti dice, tu vai, c’è una trama che aspetta, e anche quando è nascosta, non avere paura, chè non c’è una risposta.

Tizianeda

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