Mag
Mag
C’è qualcosa di strano in questo maggio fiorito nel freddo. Che
ci insegna che la vita, non è come ti aspetti e le stagioni sono definizioni,
dentro un tempo che spariglia le carte.
C’è qualcosa di attesa che vorresti svestirti e invece sei
qui, a coprirti. Ho lasciato il piumone, ho indossato il cappotto, ho riacceso
la stufa attaccandola addosso. Ho sentito il mare che racconta l’inverno, e
vorrebbe anche lui spogliarsi, svestirsi, finalmente smarrirsi sotto un sole
gentile, che ti invita a fiorire.
E allora stai zitta, a pensare al cappello che hai nascosto nel fondo, a pensare all’armadio così pieno di inverno. Nella borsa l’ombrello. E mi sento smarrita, o dovrei poi pensare che le cose che accadono, succede che a volte, non le so controllare. E non è resilienza che ci ha rotto abbastanza, è soltanto pazienza dell’attesa vacanza. E se ancora il vestito che è appeso leggero deve ancora lì stare, mi nascondo nel tondo di coperte pesanti e mi lascio abbracciare. E poi cerco il calore che nell’aria è sparito, io lo cerco nei baci di chi si è smarrito. Come maggio, il tepore, la bella stagione, che si è nascosta nel tempo, sotto qualche piumone.
Tizianeda