E uscimmo a riveder le ovaie

Le amiche, gli algoritmi e la ginecologa, sono le grandi compagne dei cambiamenti interiori di una donna. A vent’anni la dottoressa ti consiglia anticoncezionali e ti parla di malattie veneree. In sostanza di sesso. Le amiche, quelle “avanti”, raccontano fantasmagoriche avventure, con il tatto di un lanciatore di martello, nell’intento di iniziarti, ovviamente, al sesso. Gli algoritmi invece non dicono niente perché i ventenni facebook lo schifano. A trenta ci sono le amiche sposate e con figli che vedi solo se ti invitano a cena, quelle single che vedi solo se sei single anche tu, mentre la ginecologa esplora la tua pancia per vedere se sei pronta per la grande avventura della maternità a cui magari non pensi, perché non hai un euro neanche per piangere, o semplicemente non ti va. A quaranta si esce con le amiche e l’alcol, su fb, messanger pullula di messaggi di playboy-emoticonaddicted: cuore, tulipano, bacio, mentre le ginecologhe ti fanno i complimenti per una vagina che può darti ancora tante soddisfazioni. A cinquanta le amiche si scambiano le vitamine da pre-menopausa o da menopausa conclamata, facendo a gara su quale sia la più risolutiva dell’umore torvo e della pancia gonfia, facebook ti invita a comprare oggetti falloidali e prodotti all’aloe vera che ti prospettano più miracoli della ayahuasca.
Intanto la ginecologa esplora la tua vagina come fosse l’occhio di Sauron, mentre agguanta l’aggeggio per l’ecografia interna, che in altri contesti potrebbe incuriosirti, ma lì messa sul lettino come una peccatrice sottoposta alla Santa Inquisizione, ti fa venire una crisi vagale e svieni. Anzi non svieni, perché tanto le gambe le hai già messe in alto, quindi ti senti solo morire. La dottoressa in questione mentre gioca a pac-man dentro il tuo utero, ti avverte che “attenzione, attenzione!”, hai un’ovaia rincoglionita, mentre l’altra sembra rivivere una seconda adolescenza. E in questo delirio schizofrenico, te ne torni a casa nervosa, chiedendoti se è colpa del joystick esplorativo, della sindrome premestruale, della pre-menopausa confusa, di un’esistenza attraversata da continui cambiamenti a cui pare ci si debba adattare sorridenti e baldanzose, o semplicemente perché sei nata donna e hai secoli e secoli di rottura di ovaie addosso. E allora cerchi le tue amiche, chiudi i social, la tua ginecologa vivadio la rivedrai tra un anno e pensi che in fondo il mondo in cui vivi non ti piace granché, preso com’è a importi una felicità artificiale, in cui devi essere performativa e brillante come un cocainomane di mezza età su un panfilo pieno di ragazze. E allora ti aggrappi alla legge morale dentro di te e al cielo stellato sopra di te, che a ben vedere tutti quei puntini, ti sembrano milioni di ovaie che pulsano, ricordandoti le leggi primordiali dell’esistenza e sorridi davanti a tanta inspiegabile bellezza e in qualche modo del tutto misterioso, sei felice di farne parte, insieme alle tue sorelle.

la foto è di sister Mikhaela Cannizzaro

Tizianeda

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