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Il Progressive Rock, i Manga, gli Anime, l’attrazione per un mondo lontanissimo, la tavoletta grafica, i tutorial per imparare a disegnare, la tua ostinazione, la gabbia della perfezione, tu e le mani da riprodurre sul foglio, tu che ridi e ridi leggendo Aspettando Godot, tu che mi ascolti parlare di questi amori e domandi e non dici ma so che rifletti, io che penso la felicità è ora, tu e tua sorella Agnese che ha ceduto alla commozione di avere un fratello, voi che vi proteggete, io che so che hai un posto sicuro dove andare all’occorrenza, tu e le polpette al sugo di nonna Gina e i sapori che mi chiedi di riprodurre, io che ci provo, tu disordinato, io a rimproverare, tu e le guance che pungono sui miei baci che ti do come un agguato, tu che ti scansi con gentilezza, tu che sorridi, tu che sei serio e magro, io che ti guardo di nascosto perché l’amore non sia intralcio, ma, un giorno, restituzione in ogni altrove, tu che parli inglese meglio dell’italiano e fai crasi assurde e involontarie di parole, tu e i tuoi amici dentro un pc sparsi per il mondo, tu riservato e silenzioso, sempre misurato, io che ti faccio il circo attorno, tu e le tue stanze che a tratti riveli all’improvviso, io e tuo padre che ci chiediamo quando tutto questo, quando questo nuovo spazio arredato e fiorito, tu che non esibisci e fai, io che mi preoccupo per il mondo fuori così poco per bene, tu che sembri non accorgerti del male, tu che i pianeti dovevano essere allineati come si deve quando sei nato, sorridendo più che piangendo, che non hai perso per strada quel centro che ancora mi spaventa e mi stupisce, io e questo sentire che non so dove riporre e a chi dire, tu che oggi sono diciassette che è un numero ossuto proprio come te che ti fai intuire.
Io che sono qui a guardarti e a benedire.
Auguri Domenico, auguri tu che sei bello e non lo sai.
Tizianeda