Tu mi sei io ti sono

Tu mi sei e io ti sono, oggi più mi sei nella parola avvicinata, allacciata, ché tu sei nella carne e corpo, femmina tu, di grazia giovane.
Tu mi sei nei tuoi ventuno appena compiuti, indagatrice di vita che si apre. Si apra a te la vita, mia bella tutta bella. Agnese a me nel cercarci, a volte scontrarci, parlarci fitto di domande e di rimbalzi.
Tu mi sei e io ti sono in un amore savio, articolato di preposizioni, di danze nei labirinti e cicli di costellazioni, di antenate nella linea riposta ora nel tuo sangue che scorre, gomitolo di lana da tenere in tasca.
Tu mi sei nel tempo che ti ha nutrita, quando ancora la vita fuori non ti aveva separata dal corpo piccolo di madre, il mio. Ora muoviti in questo strappare, perché l’esistere e il suo mistero sono un continuo lasciare, lasciarci, divenire e crescere.
Tu mi sei e io ti sono nella paura e anche nel dolore, strada che cerca nei vuoti cieli, per disegnare il tuo personale codice d’amore. Nella resistenza cocciuta e disordinata, nei tentativi di te da partorire.
Non fronteggiare l’incontrollabile, poggia i passi, guarda la tua vita come il primo uomo sulla Luna. Dall’alto, da lontano, con lo stupore di chi vede la Terra per la prima volta, nella sua narrazione di bellezza, nel desiderio del ritorno.
Ritornati sempre, abitati, guardati con tenerezza e con l’indulgenza necessaria per accogliere il mondo che arriva, un po’ come fa, in questa fotografia, tua nonna da cui vi separano settanta anni di cose accadute. Accogline il dono, sei la continuazione, che ogni volta si risolve in qualche modo, di un intreccio di storie. Sorridi, Agnese.
Auguri amore mio, auguri mia tutta bella.

La foto è stata scattata da zio Peppino

Tizianeda

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *