A proposito della famigliola

Così la famigliola è planata in questa città Europea, dai palazzi sensuali lungo le strade, e i tetti colore della pioggia.
Tizianeda , ha passeggiato per le sue vie, con i due minori e lo Sposo Errante.
Lei di questi giorni ricorda:
. I ragazzi, dalle mani innamorate sui corpi delle ragazze, loro perfide, di un distacco teatrale e provocante.
.I Ragazzi camminare con ragazzi, le ragazze con ragazze, con dita intrecciate e gli occhi increduli, perché qui l’amore è amore. E basta.
. Quei due debosciati e lo Sposo Errante che hanno riempito la vita di Tizianeda. Perché sedici anni prima, quando ha passeggiato giovane e libera, per le stesse vie con sua sorella Dada, ha detto “un giorno torneremo, ma con i nostri innamorati”. E Tizianeda ha mantenuto la promessa fatta a sé stessa, anche se la giovane donna di tanti anni fa non credeva allora, ad un ritorno così affollato.
. Il settenne, incredulo per gli uomini nella metro, o sotto i portici, o nelle strade, vestiti della loro povertà. Il settenne che ha costretto Tizianeda a fermarsi davanti a tutti, perché gli occhi non si distolgono, per dare soldi, e regalargli un sorriso ed uno sguardo, il suo.
. Una donna di tanti secoli fa con le mani intrecciate, sorridente e serafica, mentre in migliaia le rendono omaggio. Che però a guardarla bene ti conquista, perché la tipa, è una donna come noi, e forse oggi sarebbe una blogger spiritosa.
. Una ulcerosa litania di sottofondo composta dalle celestiali seguenti parole: “ho fame, ho sete, ce ne andiamo, mi sto annoiando, ce ne andiamo,ce ne andiamo, ce ne andiamo, ce ne andiamo”, dentro un museo pieno di tele dipinte che tutto il mondo invidia. E Tizianeda nell’inutile tentativo di coinvolgere quei due debosciati , si è posta la domanda che ogni madre savia,almeno una volta nella vita si fa “Ma dove ho sbagliato?”.
. I ragazzi italiani che lavorano lì,con cui Tizianeda ha chiacchierato e che ha riempito di domande. I nostri ragazzi che qui non perdono la dignità, anche se la distanza pesa e brucia.
. La pre- adolescenza, che ti segue , come un’ombra alla quale non puoi sfuggire. Perché è lì , nascosta in qualche anfratto della testa della undicenne, pronta a trasformarla da adorabile ragazzina giudiziosa in Lord Voldemort. E non ti salvano la città europea, i giardini fioriti, o i capolavori pittorici così belli che rischi la sindrome di Stendhal.
.La ragazzina undicenne unica rappresentante del glamour italico, con la sua valigia piena di capi abbinati e accessoriati.
. Il giaccone color verde muschio del settenne, scelto per la presenza di comode bretelle cucine all’interno. “Sei sicura di voler portare questo?” “Sì Sposo Errante guarda, con queste bretelle, se lo vuole levare poi lo puó indossare come uno zaino. Perché?” “Sembra un profugo” .
.Le macchie di latte, Yogurt, e di salse varie sul giaccone verde muschio, che hanno completato l’operazione “sembra un profugo” del settenne.
. la Pulizia per le strade e l’ordine, però non perfetti come nel nord Europa.
. La piazza con i portici e il giardino cosparso di sedie verdi che ci si siede per leggere chiacchierare o vedere il sole tramontare, come qualche secolo fa facevano i pittori o gli scrittori prolifici.
. La signora alta bionda boccolosa profumata curata raffinata magrissima diritta, incontrata sull’ascensore dell’albergo nel centro della città, prenotato dalla famigliola con un’offerta incredibile su internet. E Tizianeda, che in quell’albergo si sentiva come Alice nel Paese delle Meraviglie, perché lei è una provinciale stanziale senza possibilità di redenzione, si è detta: “Cavolo allora esistono veramente queste signore!”.
.Le tantissime donne nello stesso albergo, curate truccate eleganti, profumate boccolose di tutte le età, tutte insieme per un solenne, elegante, profumato, boccoloso convegno tra rappresentanti di una casa cosmetica. E Tizianeda si è chiesta, mentre assisteva a tanta competitiva eleganza, se ai convegni dei boscaioli si va vestiti con le camicie a scacchi rosse o verdi e la sega in spalla, se ai consessi dei pescatori di merluzzi nei mari del nord con le reti e gli stivali di gomma, o se ad un incontro di cacciatori di taglie,si incontrano tutti con distintivi,auricolari, pistole e la faccia mascherata.
. Le risate della famigliola, fino alle lacrime per incomprensibili attacchi di stortia collettiva, che le hanno fatto desiderare che questo tempo fermo non finisse mai.
. Il desiderio di fuga perché la convivenza senza pause e lontananze salvifiche da quei due, mette a dura prova i nervi, le cellule sinapsiche, la pazienza. Tizianeda ha talvolta desiderato la solitudine come un eremita misogeno.
E dopo i quattro giorni in questa elegante città europea che si chiama Parigi, la famigliola, si è recata in un altro posto, dove entità naniformi tiranneggiano tutti gli adulti, che però non possono avere cedimenti nervosi. Lì, pupazzi musica ricchi premi e cotillon, ti dicono che va tutto bene e se non ti diverti è solo colpa tua.
No, che avete capito, la famigliola non è ritornata in Italia, ma è in un posto tutto rosa e zuccheroso dove i bambini impazziscono dalla gioia e gli adulti impazziscono. E basta.
Un saluto allegro.

Tizianeda

2 thoughts on “A proposito della famigliola”

  1. valentina. ha detto:

    .I Ragazzi camminare con ragazzi, le ragazze con ragazze, con dita intrecciate e gli occhi increduli, perché qui l’amore è amore. E basta.

    posso piangere? deve essere stata una cosa stupenda. baci 🙂

    1. Tizianeda ha detto:

      Cara Valentina grazie per essere planata nella terra capovolta. È vero l’amore è sempre bello quando si può esprimere con tanta delicatezza e libertà . Un saluto allegro

Rispondi a valentina. Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *