Gen
E’ successo che Tizianeda è uscita con la ragazzina, la sua quasi undicenne. Domenica pomeriggio, che già fuori era buio e i negozi sulla via principale tutti aperti. E’ successo che hanno passeggiato lente, insieme al fluire umano, come piace a noi del sud che tanto anche d’inverno, non fa mai troppo freddo. E’ successo che hanno riso e scherzato e camminato a zig zag come due ubriachi, perché Tizianeda non sa procedere dritta ma ondeggia – “Non hai il controllo del tuo corpo” le dice sempre lo Sposo Errante – così come la decenne che ha assorbito come un’osmosi, la stessa andatura incostante. E’ successo che la serata procedeva allegramente, tra chiacchiere, risate e improvvise dichiarazioni d’amore filiale. E’ successo tutto questo fino a quando Tizianeda ha ricordato che doveva rinfoltire quegli indumenti del guardaroba che languivano ormai scarni dentro un cassetto di casa sua. Una parte mai utilizzata, perché regalo di amiche spiritose ed ottimiste ma nemiche della praticità e del confort.
“Dai entriamo nel negozio tesoro, così ne compro qualcuna”.
“Mamma che ne dici di questa?” “Ma che scherzi?” madonna è da porno star. “Allora questa?” “Sono al contrario. Vedi la parte sottile, quella che sembra un filo va dietro. Pensa che scomode. Comunque no ” “Queste?” “Per carita, è come non averle!” .
Così Tizianeda ha scelto in totale autonomia, mentre la minore, inorridiva dei gusti per lei bacchettoni della sua mamma.
“Tesoro non le lasciare incustodite sul bancone che magari qualcuno non sapendo le prende”
“Mamma stai tranquilla, nessuno vorrebbe le tue mutande tristi”.
Così le due sono tornate a casa insieme al pacchetto con dentro gli indumenti “tristi” ma sufficientemente arditi per Tizianeda. Hanno camminato ridendo rassegnate per quella distanza estetica, hanno camminato ondeggiando,in quel modo strambo che appartiene solo a loro.