Ma non posso

Peccato! Avrei voluto raccontarvi cosa è successo a Tizianeda mercoledì pomeriggio, ma non posso.
Non posso raccontarvi perché, mentre si trovava in palestra con il novenne per il suo primo giorno di scuola di scherma, lo ha dovuto lasciare lì per correre a casa, dove c’era una tredicenne spaventata e dei nonni nella casa accanto che non sapevano esattamente cosa fare.
Non potrà raccontarvi del perché ha chiamato i Vigili del Fuoco, mentre correva (vabbè si fa per dire) in macchina verso i 90 mq, di quanto è bello ed enorme il camioncino dei vigili tutto rosso con la scala che si allunga verso il cielo mentre lo guardi dall’alto. Non potrà raccontarvi del fumo che proveniva da una abitazione X, del vicino di casa a torso nudo per le scale, di quanto sia figo un Vigile con il respiratore che se chiudi gli occhi ti sembra di avere accanto il cattivone Dart Fener di Guerre Stellari che ti alita vicino e vorresti tanto avere la spada luminosa di Obi-Wan Kenobi.
E’ che a volte i condomini sono luoghi avventurosi e surreali come nei film di Almodovar e i vicini di casa un mondo da osservare, ma se ti intimano di non raccontare casa loro e quello che è successo nei dettagli, non lo puoi proprio fare.
Peccato!

Tizianeda

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