Dietro l’angolo

“Vai a comprare i cornetti, giù al bar”.
L’uomo adulto di casa, un ozioso sabato mattina, ha soffiato dietro le spalle della ragazzina decenne, il vento dell’indipendenza.
“Mamma, papà ha detto che devo comprare i cornetti al bar, posso ?”
“Tesoro, ma certo, papà sa quello che dice!”, sorrido inespressiva.
Sa quello che dice, spero, questo ex bambino che si arrampicava sulle impalcature dei palazzi in costruzione per poi buttarsi giù sui cumuli di terra, che finiva i suoi giochi dentro stanzette di ospedale, davanti agli occhi rassegnati di santa Gina, la sua mamma. Sa quello che dice, anche se in un tempo non lontano, saltellava felice tra le nuvole come un moderno Peter Pan. E mi serpeggia l’idea che lui non abbia il senso del pericolo, così come a un cieco dalla nascita, manca la percezione del colore.
Perciò aspetto di sentire il rumore del portone che quattro piani più sotto si richiude alle spalle di mia figlia, per lanciarmi sul balcone, disapprovata dal democratico incosciente.
Vedo la decenne attraversare lieve e colorata il marciapiede, e sparire dietro l’angolo, mentre controllo la gente passare: sono tutti malfattori, rapitori di bambini, distributori di caramelle avvelenate, spacciatori, truffatori, streghe malvagie travestite da fatine tonte.
Poi lei riappare, dallo stesso angolo, con passo soddisfatto, con in mano il sacchetto dei cornetti: il suo piccolo trofeo per il coraggio.
E capisco che in quell’angolo da valicare sta la differenza tra restare e partire, tra rimanere a terra e volare leggeri, tra il sentirsi imprigionati e una libertà da conquistare un pezzo alla volta, fregando la paura, appassionandosi alla vita, come ad un chiassoso spettacolo di strada.

Tizianeda

21 thoughts on “Dietro l’angolo”

  1. EmmeGiElle ha detto:

    Giusto stamattina il mio intrepido marito (non sto qui a raccontare le sue imprese più ardite…) :
    “Io dico che, a settembre, Giulia, dal tuo ufficio, dovrebbe scendere a piedi a scuola !”
    …dici ??? Ma a me non costa niente scendere con lei !
    e lui :” Credo tu faccia finta di non capire…”
    …dici ???
    bacio grande

    1. Tizianeda ha detto:

      non è un caso che abbiamo intrepidi mariti….. 🙂

      1. EmmeGiElle ha detto:

        niente fra te e me sembra un caso…:D

  2. bianca ha detto:

    …nessun…tamarro?!?! :O.
    .

    1. Tizianeda ha detto:

      ancora, vista l’età della pulzella, i tamarri non rientrano nella cerchia dei tipi pericolosi … 🙂

  3. marina ha detto:

    allo scoccare del 12 anno di età un altro intrepido marito ha soffiato: da oggi puoi prendere l’ascensore da sola!
    Ascensore? che ascensore? 6 piani di scale non sono niente, fanno bene e poi ormai è abituata così…la pediatra ha detto…ma la dodicenne era già al piano terra.

    1. Tizianeda ha detto:

      già questi mariti che soffiano……del resto non c’era chi diceva che i padri insegnano a vivere e le madri ad amare?

      1. bianca ha detto:

        ….devo essermi persa qualcosa…. perchè ho rischiato di passeggiare con il mio “intrepido” genitore attaccata al “guinzaglio” …sino ai quarant’anni….!!!!!
        😉 ….devo dire, però, che adesso, ogni tanto, lo metterei volentieri quel guinzaglio….!!!
        :’)

        1. serenella ha detto:

          Sarà a causa della mia veneranda età, ma non riesco proprio a ricordare un padre che soffiava libertà … no .. proprio no! 😉

          N.B. Complimenti Tizianeda molto carino questo blog!

          1. Tizianeda ha detto:

            Cara Serenella non esistono più i padri di una volta :-). Grazie per i complimenti e la visita….

          2. bianca ha detto:

            ….figurati se me ne ricordo io….. no…no…!! …forse…non ero mai a favore del vento…!!
            😉

  4. adriana ha detto:

    qualche volta capita che la mancanza del senso del “pericolo” sia della capretta montanara che non si rende conto delle insidie cittadine mentre il nobile uomo le spiega tutti le insidie del mondo umano. ….e con ansia aspetta che l’intrepida piccola (capretta?) di casa riappaia dietro l’angolo e lo rassicuri con il sorriso.

    1. Tizianeda ha detto:

      Già che bella sensazione vederla riapparire da dietro l’angolo

  5. marinella ha detto:

    Io che lo sposo non c’è, io che la piccola l’ho mandata a scuola da sola in prima media a piedi dal mio ufficio e volevo seguirla e non l’ho fatto, e tre anni dopo con l’autobus , da prendere alle bretelle, senza di me, e che alla fine di questo primo anno di superiori mi chiede di uscire con le amiche alle 20………..e che faccio, vabbè io ti accompagno e poi facciamo a turno con altri derelitti per starvi lontano, vicino, così così che voi siete libere e noi quasi………….che devo a tutto questo almeno tre quarti della mia canizie………..ed aspetto solo che cresca ancora, faccia figlie, ed imbianchi anche lei!!!!!!!!!!!!

    1. Tizianeda ha detto:

      Cara Marinella ti immagino derelitta ed assonnata mentre fai la ronda …..sorrido e mi rivedo anche io così … Fra qualche anno …..coraggio ! 🙂

  6. Antonella ha detto:

    Io ci provo a renderlo autonomo e indipendente o forse credo di provarci.
    Anche perchè nel nostro caso familiare è il marito quello più riluttante a farlo andare e con tutte le raccomandazioni che gli fa e le cose che gli dice, secondo me, lo rende ancora più insicuro.
    Ed io, ogni giorno della mia vita mi chiedo: come si fa a non sbagliare? Qual è la ricetta perfetta?

    1. Tizianeda ha detto:

      Antonella non ci sono ricette perfette purtroppo..forse alla fine saranno loro a trovare la misura giusta nella vita..nonostante noi.. non ti angosciare .Baci

  7. GIUSEPPE ha detto:

    ALLA MIA NOBILE NIPOTINA AUGURO DIETRO OGNI ANGOLO ARCOBALENI, E QUANDO CI SARANNO TEMPORALI I NOSTRI CUORI VICINI E LONTANI TI SARANNO ACCANTO PERCHE’ TU SEI SPECIALE.

  8. Tizianeda ha detto:

    Giuseppe non ho parole…. e neanche la tua nobile nipotina che si sta portando per casa un bel sorriso. 🙂 .
    Tizianeda

  9. laura ha detto:

    …………così imparo da te e dalla tua esperienza…..

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