Il trasloco, un toy boy, un camion e due bambini

Tizianeda, che è anche avvocatessa, un po’ di tempo fa ha pensato che la montagna di carte, che come una fitta giungla aveva riempito la stanzetta dell’appartamento condiviso con altri colleghi amici, in realtà lì dov’era, non poteva più stare.
Per questo ha trovato un’altra stanzetta, che in realtà è una stanzona, che è dentro un appartamento, che è dentro lo stesso palazzo dove c’è la casa di Tizianeda e della sua famigliola, solo un piano più giù.
Per questo Tizianeda, ha dedicato i suoi ultimi giorni d’agosto a spostare da un posto ad un altro, carte fascicoli faldoni computer stampante scanner fax scrivania sedie libreria libri e suppellettili varie.
Ed ora che tutte le cose del suo lavoro sono accatastate ed ancora inscatolate dentro la stanzona sotto casa, prima che la assalga come uno tsunami la malinconia per il posto che lascia con tutti i suoi abitanti, si è concentrata sui variegati momenti del trasloco:
1) Momento Toy Boy.
Lui è il ragazzo di fatica….. e molto altro. E’ quello che dodici anni fa, l’aveva incoraggiata ad affittare la stanzetta del vecchio appartamento, anche se di clienti Tizianeda ne aveva appena tre, “non ti preoccupare tu sei un buon investimento”, che le aveva pitturato le pareti di color aragosta con addosso la sua aderente canottiera bianca, i jeans tagliati e gli addominali scolpiti. Quello che le aveva appeso i quadri alle pareti e l’aveva rassicurata per il futuro. Lui è lo stesso ragazzo che oggi l’ha aiutata ad inscatolare, posare, sigillare con i nastri adesivi, che si è preoccupato di un’infinità di aspetti pratici cui Tizianeda è poco avvezza, che l’ha rassicurata per il futuro. Lui dopo dodici anni è ancora il suo ragazzo, anche se le magliette aderenti non le mette più perché sono diventate troppo strette, anche se da questa fatica forse non si riprenderà, anche se con lui Tizianeda ha fatto due figli e tutti insieme vivono in una casa di 90 mq.
2) Momento Vintage.
Alle tre del pomeriggio, sono arrivati gli uomini del trasloco per prendere la roba impacchettata, metterla su una piattaforma fissata ad una scala mobile appoggiata ai balconi che dalla strada saliva fino al cielo, per poi ritornare giù dove c’era un vecchio camion che ingoiava gli scatoloni di Tizianeda come il ventre di una balena.
Poi quando tutto è finito e la stanzetta diventata vuota come una galleria dismessa della Salerno-Reggio Calabria, Tizianeda ha chiesto all’uomo che guidava il camion di poter andare con lui. E’ entrata dentro quell’ affare chiassoso e cigolante che le ha provocato un’esaltazione puerile. Avrebbe voluto guidare lei quell’aggeggio pesante che non sa perché le ricordava l’infanzia e l’ha riportata in un mondo un po’ sfocato e in bianco e nero come i programmi televisivi di quando era piccina. Ha contemplato l’abitacolo rosso tutto sbrindellato come i sedili, ha guardato i finestrini a manovella, il cambio delle marce con il pomello, il volante grandissimo che ci vogliono braccia lunghe e forti, ed i bottoni quadrati incastrati nel cruscotto che Tizianeda avrebbe voluto schiacciare per vedere che succede, tutti gialli verdi e rossi che sembrava di essere in una navicella spaziale di un ingenuo telefilm degli anni ’70. Poi sono arrivati sotto i balconi dove c’è il nuovo studio ed anche la casa di Tizianeda. L’uomo del trasloco ha tirato il freno a mano, il camion ha sferragliato vibrando, ed il viaggio vintage è finito, purtroppo.

3) Momento pediatrico-terroristico.
I più felici per questo trasloco, per questo ardito avvicinamento a casa anche negli orari lavorativi, sono la decenne ed il seienne, che hanno partecipato con giubilo alla movida degli scatoloni, trottando per le scale del palazzo per approdare nel nuovo studio della mamma. E mentre quei due debosciati correvano per l’appartamento semi-vuoto, si nascondevano eccitati dentro le stanze, esploravano gli anfratti, aprivano e chiudevano le finestre, uscivano sul balcone dove il seienne socializzava con la vicina artista e folle invitandola a venire a lavorare con Tizianeda, tempestavano di domande gli uomini del trasloco, litigavano tra loro, chiedevano di poter mangiarebereandareinbagno, Tizianeda si chiedeva se questo sforzo fisico ed emotivo fatto per rendere più fluida la giornata, per meglio assemblare i diversi momenti della vita, facilitare gli spostamenti e togliere da casa un bel po’ di noiose carte, è davvero stata una buona idea.

Tizianeda

7 thoughts on “Il trasloco, un toy boy, un camion e due bambini”

  1. marinella ha detto:

    Solo una cosa…………….non privarti dei tuoi momenti nasoall’insùperlastrada, dei tuoi brevi spazi in solitario, della tua intima relazione con il fuori da casafiglicasamaritocasa……………Non chiudere fuori dal palazzo ciò collabora a fare di te ciò che sei dentro il palazzo! Per il resto, evviva l’accentramento, l’ottimizzazione dei tempi, l’ergonomia e quantaltro, tizianeda ed annessi e connessi! Baci baci!

    1. Tizianeda ha detto:

      baci anche a te e grazie 🙂

  2. bianca ha detto:

    ….”avrebbe voluto guidare lei quell’aggeggio”? ….più che momento “vintage” ….lo abbinerei al “terroristico”!!!!! ODDIOMIO!!!!!!!!!!! AHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!
    :DDDDDDDD ;)))))))))

    1. Tizianeda ha detto:

      Vedi che sono migliorata nella guida anche se c’e’ qualche Malpensante che crede che non sia cosi’. Forse avrei avuto qualche problema nel calcolare le distanze! 🙂

      1. bianca ha detto:

        ….un pò di pratica…. Io….ho già dato…..!!! ihihihihihihihihih
        baciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!

  3. antonella ha detto:

    .Oddioooo!!! Ti avrei voluto vedere sul camion!!!!!! Per non parlare del toy boy, ma sarà il parente che conosco? non mi viene da credere!!!!!!!!!!bacibaci a tutti!!!!

    1. Tizianeda ha detto:

      Sul camion ci stavo benissimo perché un po’ vintage ormai sono pure io. Quanto al toy boy, e’ il parente che conosci.Baci 🙂

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