Un complicato inevitabile stadio dell’esistenza

“Sono l’unica che non esce sola con i compagni…tu mi fai sentire diversa!!”
Quando arriva è come un botto inaspettato che ti fa sussultare, una porta che si spalanca forte su una stanza sconosciuta, un enigma pieno di grovigli e trabocchetti. Così, ti senti come quando hai una parola sulla punta della lingua ma proprio, proprio non spunta dai meandri della memoria.
Quindi inspiri ed espiri, evochi tutte le energie benefiche del cosmo, speri che la Forza sia con te, sentendoti come Frodo nella Terra di Mezzo, come Obi-Wan Kenobi alle prese con l’Impero Galattico, come Teseo nel labirinto del Minotauro.
Solo che qui non hai di fronte un orrido mostro, ma una graziosa bambina con due grandi lirici occhi azzurro-grigi, circondati da ciglia ipnotiche. Una graziosa bambina di dieci anni ancora invischiata nell’infanzia ma attratta da un complicato inevitabile stadio dell’esistenza: l’adolescenza .
In mezzo a questo delirio ci sei tu costretta a misurarti per la prima maledettissima volta con questo spazio emotivo temporale che arriva all’improvviso come un acquazzone estivo, con questa bambina che la sera è Hermione Granger e la mattina dopo Lord Voldemort.
“Tesoro ricordati che c’è un tempo per ogni cosa, non avere fretta di disfarti dell’infanzia, perché una volta che la lasci non torna mica più. Certo poi verrà un tempo affascinante ed intenso, ma l’infanzia finché puoi tienitela stretta”.
“Ma quando finisce l’infanzia?”
“… ecco…credo… quando non ti diverti più a giocare con le bambole”.
Come un gran colpo di fortuna, come un buon senso che non sai di avere, ma che emerge nei momenti di ansia da prestazione o di terrore puro, queste parole si sono insinuate dentro i dedali mentali della ragazzina, ancora in bilico tra quello che è e quello che sta diventando…almeno per un po’.
Poi si ricomincia daccapo. Alle richieste di passeggiate pomeridiane con le amiche, si aggiungono le uscite al cinema con i compagni (anche maschi?) e persino l’aperitivo.
Sono certa che, questa ragazzina con lo smalto colorato sulle unghie, che si sistema ossessivamente il ciuffo dei capelli, ma poi si dimentica di lavarsi i denti, che va in estasi per un bel paio di scarpe con i tacchi ma gioca ancora con il fratello di sette anni, che da grande vuole fare la biologa, l’attrice, la stilista, la veterinaria o la salvatrice eroica di animali strani sparsi per la terra, sia confusa da tutto questo divenire. Dentro e fuori di sé.
Sono certa che alcuni no, non sono il muro che arresta il cammino, ma la scala sulla quale inerpicarsi per imparare l’attesa.
L’unica cosa di cui non sono certa, è se da questa tempesta e passione ne uscirò indenne, con i nervi ancora saldi e la serena consapevolezza che anche io tanto tempo fa ho attraversato lo stesso guado di mia figlia. Ma soprattutto con la ferma percezione che no, io oggi non sono come era la mia mamma vecchietta, allora inflessibile professoressa di lettere. O invece, sono proprio come lei?

Tizianeda

5 thoughts on “Un complicato inevitabile stadio dell’esistenza”

  1. Antonella ha detto:

    Bella domanda cara Tizianeda. Io più tempo passa e più mi sembra di somigliare alla mia cara vecchia mamma che tanto ho contestato e criticato e che critico ancora adesso. Ma sicuramente il rigore, l’onestà, la sincerità che le ho visto perseguire per tutta la vita me le porto dentro e, quindi, spesso mi ritrovo a fare e dire cose che sembrano fatte e dette da lei. Spero solo che il mio senso critico non mi faccia ripetere gli stessi suoi errori, soprattutto con mio figlio.

    1. Tizianeda ha detto:

      Bello quello che hai scritto. Grazie Antonella!

  2. Zio Peppino ha detto:

    Cara super speciale nipotina sappi che non rimpiango nessun no ricevuto dai tuoi nonni anche se apparentemente esagerato perché e’ la più bella testimonianza del nostro Amore verso di te. Cerca di non aspettare un giorno lontano per capire.

  3. Zio Peppino ha detto:

    Minkia sto invecchiando sembro saggio

  4. Tizianeda ha detto:

    Zio Peppino è vero stai proprio invecchiando! 🙂

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