Cronaca di due voli

Parte prima. Ovvero il primo aereo.
Alle 4 e 30 del mattino, i quattro della famigliola vagavano per i 90 mq in un’ora innaturale per la veglia, in cui non è più notte e il giorno sembra ancora intrappolato nell’altra parte della terra. Alle 5 e 30, dopo le sollecitazioni ansiogene dello Sposo Errante, che concentrato e sobrio, cercava di contenere inutilmente l’indisciplina eccitata degli altri tre, la famigliola si trovava per le strade cittadine ancora avvolte dall’incantesimo del sonno umano. Alle 5 e 45, i quattro deambulavano all’interno dell’aeroporto per salire su un aereo che li avrebbe portati a Roma e poi da Roma salire su un altro aereo che li avrebbe portati ancora più lontano. Prima dell’imbarco, il settenne che ama la precisione, si accorgeva che al check in dell’aeroporto era affissa una fotografia che raffigurava gli oggetti banditi dai voli. Il suo bisogno di certezze trovava pace e silenzio, dopo che riceveva ferme rassicurazioni, che no, il suo gioco elettronico non era assimilabile a pistole, a forbici acuminate, a coltelli, a bombe a mano, a liquidi infiammabili, ad ammennicoli vari, funzionali alla progettazione e costruzione dentro un bagno dell’aereo, di un ordigno presumibilmente molto distruttivo . Alle 6 e 45 l’aereo decollava con la famigliola dentro . Alle 6 e 45 ed un secondo, il settenne e Tizianeda si abbracciavano stretti, cercando di superare il disagio reciproco di essere chiusi in quella roba volante, con la protezione magica del sacchettoacchiappaincubi, la bisaccia di panno rosso cucito dalle mani della zia M, che scaccia i brutti sogni, ma anche sull’aereo fa la sua figura. Alle 7 e 45 l’oggetto volante è atterrato nella capitale, dopo che Tizianeda per un’ora ha cercato di distrarsi leggendo, dopo che ha subito la logorrea compulsiva del settenne, dopo che ha capito che l’oscuro rumore che a tratti compariva durante il volo, non proveniva dalle viscere dell’aereo pronto ad esplodere , ma dall’ugola di un rilassato signore che dormiva un sedile dietro il suo.

Parte seconda. Ovvero il secondo aereo che portava la famigliola in un posto ancora più lontano.
“Mamma perché abbiamo tutti i giubbotti salvagente sotto il sedile ed il signore ci spiega come usarli”
“Mio caro figliolo vedi vi è una possibilità non del tutto remota che l’aereo subisca un guasto tale che l’esperto pilota sia costretto a farlo planare dolcemente sul mare. In tale ipotesi è bene che ciascuno di noi sia dotato di un salvagente, perché ove l’atterraggio sull’acqua vada bene, tuttavia l’aereo potrebbe non galleggiare e pertanto saremo costretti a tuffarci ”.
Questo è quanto forse, una mamma dotata di senso della realtà avrebbe con molta tranquillità spiegato al proprio figlio. Ma invece Tizianeda ha detto “perché a volte succede che il comandante voglia fare un regalo ai passeggeri. Così plana dolcemente sull’acqua e si fanno tutti un bel bagno a mare, ma solo se hanno il salvagente. E’ la regola”
“Davvero mamma? Figo!”.
Così il secondo viaggio con questo esordio menzognero è proseguito serenamente. Il settenne che è dotato del salvifico e distraente talento dello stupore, ha ammirato le nuvole che avvolgevano l’aereo, il mare sotto, le isole un po’ qua ed un po’ là, senza mai smettere di parlare. Quanto a Tizianeda, scopriva dopo pochi minuti di volo, che il tipo fascinoso capitatole accanto era un pilota di aerei di linea, che rassicurava lei ed il settenne, decantando l’ affidabilità di quel mezzo di trasporto volante. E lei, Tizianeda, che proprio si è trattenuta dal richiedere al malcapitato, rassicurazioni su ogni rumore strano da lei percepito come un grave problema alle funzioni vitali dell’aereo o sui vuoti d’aria forse preludio della catastrofe, tuttavia nel vedere la serenità del suo vicino di posto, si è sentita confortata e sicura, come l’ipocondriaco che scopre di viaggiare con un luminare della medicina. E così, anche il secondo aereo è atterrato ed i quattro della famigliola sono arrivati dove dovevano arrivare, sani e salvi.

Tizianeda

2 thoughts on “Cronaca di due voli”

  1. Antonella ha detto:

    Divertitevi un pò anche per noi che siamo rimasti in questa città “perduta”.
    Baci a tutti.

    1. Tizianeda ha detto:

      Fosse solo la città cara Antonella. Più di uno mi ha scritto di non tornare più in Italia! Ma la famigliola torna e poi si vedrà! Baci

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