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C’è chi cambia spesso casa, chi il colore delle pareti, chi mariti o fidanzati, chi la disposizione dei mobili nelle stanze, chi le scarpe o i vestiti o tutti e due, chi le macchine o i cellulari. C’è chi cambia spesso idea e opinione sulle cose, chi gli amici e chi le comitive. E poi c’è chi invece, cambia il parrucchiere. Chè arriva proprio il preciso momento, che quelle mani prima esperte, prodigiose, supreme, sublimi, virtuose manovratrici di forbici, pettini e spazzole, all’improvviso, come un amore consunto che si disvela, diventano le artefici del tuo malumore, da capello oddiocomestomaleequantopocomipiaccio. Per non parlare di quando già dal primo incontro non c’è affinità elettiva.
E così Tizianeda, che non vuole soffermarsi sui risvolti psicoanalitici di tanto cambiare, ha collezionato decine di specialisti del capello ordinato.
Perché prima c’era lei la parrucchiera, la stessa da trent’anni, della mamma ora vecchietta, dentro un appartamento arredato come un salotto zuccheroso, incastrato negli anni cinquanta. Lei padrona indiscussa della tua testa come la Regina di Cuori nel Paese delle Meraviglie. Poi sono arrivate quelle dal ciuffo tutto da una parte , poi quelle che maledizione sono troppo corti spezzettati ricci lunghi medi, quello troppo anni ottanta, poi quella scortese, quello oh mio dio sono la più tamarra del mondo tamarrissimo e molti altri ancora.
Poi dopo tanti anni, dentro la casa della famigliola un giorno d’estate è arrivato lui un ragazzo quasi cinquantenne, che tagliava e parlava con la stessa velocità. Che in un tripudio logorroico ha raccontato con generosa fiducia, la sua vita gaudente, i suoi tanti fidanzati, le sue clienti innamorate e devote, la sua filosofia di vita da ragazzo dei fiori, senza padroni o schemi complicati. Ha generosamente mostrato i suoi muscoli in una canotta stitica, i suoi tatuaggi e la sua svampita allegria, conquistando i due debosciati minori, seduti, attenti e compunti per la nuova inusuale presenza. Ha anche conquistato Tizianeda, che si è ritrovata con una testa nuova e mai vista prima. “Tesoro, la prossima volta ti faccio un taglio corto corto corto” “Più di questo?” “Sì, sarai una strafiga…immaginati con un rossetto rosso fuoco e tantissimo rimmel, un vestito nero ed i tacchi” “Mi viene difficile comunque vedremo”. E questa volta che Tizianeda sentiva che lui era l’uomo giusto, quello che è per sempre, come la parrucchiera anni cinquanta della mamma vecchietta, non aveva fatto i conti con la vita, che alle volte è proprio bastardella ed ha posato, spera in un altrove colorato e gaudente, quel bel ragazzo quasi cinquantenne.
E così, Tizianeda ha continuato a vagare tra i saloni cittadini, fino all’altro ieri, dove è approdata tra giovanotti gentili, poltroncine indemoniate e massaggiatrici del cuoio capelluto. Ha dovuto anche rispondere a un questionario. Alla domanda: perché hai cambiato parrucchiere? Lei che è sincera ha risposto: io i parrucchieri li cambio in continuazione da sempre. E si è sentita scorbutica come Lucy dei Peanuts.
Ma almeno così, già sanno cosa li aspetta.
P.S.: Non sono sicura che nei prossimi giorni riuscirò a postare. Altrimenti, vi racconterò quando la famigliola tornerà. Un saluto allegro.
Tizianeda
….mi ricordooooooooo!!! ….il ciuffo a boccolo da un lato!!! …oddìo!!! …ma come andavamo pettinate? ….le giovin donzelle di ora hanno tutte le fortune!!!! 😀 …meglio così!!! besos!
E i capelli cotonati? Comunque quest’ultimo taglio mi piace proprio! Forse questa volta mi fermo. 🙂
Mi piace molto come hai descritto il ragazzo quasi cinquantenne, che ha fatto dei miei capelli, in quasi trent’anni, tutto quello che ha voluto, perchè nonostante la follia che traspariva ad ogni sforbiciata, mi fidavo ciecamente di lui. E mi manca tanto, non solo il suo tocco speciale, ma soprattutto lui, con quella personalità esplosiva che ha lasciato il segno in tutti quelli che l’hanno conosciuto.
Lo so Antonella ti ho tanto pensato mentre scrivevo di lui. Baci
Spero proprio che in un altrove colorato si rida moltissimo……io qui mi scialo a leggerti e rido come può ridere solo chi ti conosce bene! Non vedo l’ora di leggere quello che scriverai tra una settimana. ….galli ex oppido profugerant, quod “reggini” apud oppidum castra posuerunt!(traduco con l’aiuto di internet: i galli erano fuggiti dalla città per il fatto che i reggini presso la città avevano posto l’accampamento)
bon voyage, mes chers, mes bijoux!!!!
merci beaucoup mon ami! 😉