Come un faro

“Me lo porti un regalo, Sposo Errante?”

“Certo Tizianeda, cosa ti porto?”

“Non so…quello che vuoi”…

Ciao. Ho cambiato idea. Lo so quello che voglio. Voglio che mi porti un faro. Cioè, non di quelli veri che vedrai, quando arriverete lì, con il tuo amico,  in quel posto lontano lontano, che la terra finisce e inizia un mare che non ho mai visto. Ché come lo stacchi un faro vero per portarmelo, e poi nei 90 mq non ci entra nemmeno. Mi basta  un faro piccolo piccolo, con la luce dentro che la puoi accendere. E la luce deve essere potente e il faro deve poterla contenere, anche se è piccolo piccolo. Che poi,  le cose piccole, che  le puoi racchiudere tutte in uno sguardo, a volte, possono sopportare montagne di luce, che non ti capaciti.

Ho contato tutti i fari che abbiamo a casa, quelli che sono riproduzioni  tridimensionali solide ed esatte e quelli che sono stampati e sparsi sulle pareti. Anche il poster che ti ha regalato il tuo amico e che hai incorniciato e messo sospeso sul muro. Un faro sospeso, pensa. Come si esce dal paradosso di un faro sospeso? A illuminare cosa, la notte sopra il mare che ondeggia anche lei?

Il poster che anche il tuo amico ha uguale uguale, che anche lui lo guarderà  sospeso su qualche  muro di  casa sua, lì su, nella città lontanissima dalla nostra. L’amico che la distanza la beffate, che avete la stessa età,  che avete sognato insieme quando eravate piccoli e conosciuto le stesse visioni tonde e colorate dell’infanzia. L’amico con cui sei adesso ,e vi immagino nei vostri discorsi a ridere ridere ridere, mentre viaggiate in macchina, in questi quattro giorni che avete regalato al vostro volervi bene.

E insomma volevo dirti che i fari, nei 90 mq sono tredici. Io ne voglio quattordici, come i nostri anni di matrimonio.

Ché i fari non sono mai abbastanza e io ne voglio un altro.  Per quando il buio fuori diventa troppo buio, per  quando la luce dentro traballa e non mi fa vedere, come dico io, i contorni del mio cuore e del mio respiro.

Ora devo proprio andare. Divento faro per quei due e così, rassicurarli nella notte.

 

Divertitevi, Sposo Errante. E ridete tantissimo. Ciao.

Tizianeda

6 thoughts on “Come un faro”

  1. aruta ha detto:

    Resta “faro” dei tuoi amici-lettori … e di chi ascoltandoti pensa “meno male che ancora qualcuno ci crede, ci prova, ci spera…”

    1. Tizianeda ha detto:

      Ciao Aruta, io ci provo eh. E comunque anche i miei amici-lettori sono il faro mio e di questa stanzetta piccina. Un bacio grande e grazie 🙂

  2. Camilla ha detto:

    E io un po’ mi sono commossa..

    1. Tizianeda ha detto:

      Ciao Camilla…grazie 🙂

  3. Zio Peppino ha detto:

    ….. E proviamo a essere sempre un po’ più folli, lucidi e felici di crederci provarci e sperare 😉 SEMPRE

    1. Tizianeda ha detto:

      e che ti rispondo a fare, zio Peppino… 🙂 …con la vecchiaia migliori comunque.

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