Caro Babbo Natale

Carissimo Babbo Natale, che tra poche ore fluttuerai sopra i cieli di tutto il mondo, a scontare i 364 giorni di ferie, volevo dirti di non preoccuparti per me. Io, mentre tu riposavi in compagnia delle renne, sì, insomma io di regali ne ho ricevuti tanti e inaspettati. Quindi non so proprio cosa chiederti. Anzi volevo dirti, non per spaventarti o per sminuire il tuo meraviglioso ruolo, che il mondo è pieno di personcine come te, anche se non hanno slitta e renne e non volano la notte in mezzo alle stelle sorridendo gioiosi, pensando alla felicità da distribuire…
Ecco, mio mia caro e buono Babbo Natale, in realtà non è proprio così. Babbino mio, in verità, ci sono persone che volano nella notte e sanno riconoscere le stelle e regalano quel sentimento lì immenso, che noi umani abbiamo paura di pensarlo e pronunciarlo e perderlo. Si chiama amore questo sentimento qui, che è una cosa che non ci credi e bisogna essere bambini per contenerlo con leggerezza.
E’ per questo che tu e quelli come te, non sentite freddo ad attraversare la notte invernale, vero? Perché è la vostra coperta di lana, che non è di quelle sempre corte che se tiri da una parte lasci scoperta l’altra. Vero che è così?
Ecco volevo dirti, che io da persone così, piene di questa grazia leggera, in questo anno strano, stranissimo, sono stata avvolta. Alcune c’erano già, altre si sono aggiunte, altre arriveranno. Io lo so. Basta allargare le braccia.
Ora ti saluto, babbino bello e Buon Natale.
E se ti capita di volare, un qualsiasi giorno dell’anno, sopra i miei 90 mq, sappi che la finestra è sempre aperta e la casa è piena di coperte di lana.
E Buon Natale anche a voi miei tutti belli, che mi scaldate un bel po’, ma proprio un bel po’.

Tizianeda

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