La camminata

“Ora prendi una corda, la colleghi tra due palazzi del Corso e ci cammini sopra urlando contro quello”.
Il consiglio dato da un amico matto in un momento di piccolo sconforto era perfetto, visti gli eventi. E Tizianeda per un attimo si è immaginata sopra la fune tesa sulla via principale della sua città, nell’ora del passeggio compulsivo, a fare la sua camminata “disinvolta” e a gridare improperi contro “quello”. Sarebbe stato bellissimo. Ma poi ha desistito nell’intento, ritenendolo un po’ impegnativo e sorridendoci sopra.
Insomma è successo questo.
Si trovava dentro l’unica multisala della sua città, piena di ragazzini accorsi per la visione di un film. C’era anche la tredicenne. Lei avrebbe visto il suo film con le amiche e Tizianeda, contemporaneamente, “The Walk” . Il film racconta la storia di come Philipp Petit, il funambolo piccino e potente, nel 1977 ha steso una fune tra le Torri Gemelle e ci ha camminato sopra. Come avrebbe dovuto più o meno fare lei, secondo il suo amico matto.
Tizianeda, che su questo blog aveva parlato di Petit e del senso del funambulare, che aveva letto su di lui un mucchio di cose subendone la fascinazione, questo film lo doveva vedere.
“Ma scherza il biglietto non glielo posso fare, lei è l’unica spettatrice ci perdo un mucchio di soldi!”
“Ma signor proprietario dell’unica multisala cittadina, non mi può fare questo, faccia un’eccezione, ci tengo molto a questo film, mi regalerebbe due ore di bellezza…”. Però il proprietario dell’unica multisala della città, in faccia a Tizianeda neanche l’ha guardata, lasciandola lì sola mentre parlava in mezzo alla folla festante di ragazzini e con la nostalgia di quell’atto del funambolo solitario e intimo, come solitaria e intima è la poesia. Lei si è sentita la piccola fiammiferaia più nerd dell’universo, perché lei non girerebbe mai le spalle a chi le sta ancora parlando.
E Tizianeda, piccata e furente, avrebbe voluto tanto stendere la fune tra i palazzi, come le ha suggerito il suo amico matto. Ma in fondo anche le parole scritte sono una fune tesa sulla quale lei cammina da un po’. Da lì può dire e raccontare il mondo che osserva muoversi ignaro, con tutte le sue complicanze multiformi.

p.s.: Tizianeda è intenzionata a tornare nell’unica multisala cittadina, per vedere il film. Lo farà lunedì al penultimo spettacolo. Perché prima ci sono gli incastri e dopo c’è casa. Ha deciso che se non si raggiungerà il numero legale imposto dal padrone dei cinema, i biglietti mancanti (bisogna essere almeno in quattro) se li comprerà lei, perché anche la piccola fiammiferaia più nerd dell’universo, da qualche parte, ha un ego funambolico e immenso.

petit

Tizianeda

One thought on “La camminata”

  1. Camilla ha detto:

    Quando si dice: l’unione fa la forza!
    Invita tre amiche e avrai riempito la sala! 😉
    Fossi di strada, ti terrei compagnia! :*

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