Il Grande Cocomero

“Quindi ricapitolando, amica tutta bella, sulla spiaggia vicino casa tua incontri sempre un signore sotto una specie di capanna”
“Sì, Tizianeda, quando passeggio in riva al mare”
“Questo signore è con la famiglia ”
“Proprio così”
“E quando ti vede, anche se non ti conosce ti offre sempre fette di cocomero”
“Non solo a me, ma a tutti”
“Poi per caso, parlando di questa storia con una tua amica, hai scoperto che è suo zio”
“Sì, pensa un po’ che coincidenza. Mi ha raccontato che ama offrire il cocomero, anche perché lo coltiva lui ed è molto orgoglioso”
“Ma che meraviglia. E stamattina cosa è successo?”
“Oh da non crederci. Proprio mentre stavo per acquistare un cocomero da portare oggi da Antonella per pranzo, è spuntato questo signore con la mia amica, la nipote. E sai cosa aveva tra le braccia?”
“Cosa?”
“Un cocomero enorme. Per me. Quello che poi ho portato qui al mare”
“Ma lo sai che questa è una bellissima storia. Come si chiama il signore?”
“Non lo so. Ero così stupita che ho dimenticato di chiederglielo”
“Il Grande Cocomero esiste ed è gentile, amica tutta bella”
“Sì è vero”
Poi il cocomero del signore senza nome, è stato mangiato in compagnia, nella casa al mare di Antonella. Era dolce e dissetante e aveva il sapore buono della gentilezza. Tizianeda ha pensato, mentre il succo rosso e spugnoso le allietava i sensi, che il mondo sarebbe davvero un affare fastidioso se non ci fossero uomini e donne come il signore senza nome. Quelli che arrivano con la semplicità dei gesti protesi, consolandoti di giornate fredde, o regalandoti semplicemente un po’ di tenerezza.
Il Grande Cocomero esiste, ha ancora pensato Tizianeda. Linus aveva ragione. Ma sbagliava ad aspettarlo soltanto di notte, una volta l’anno, nell’orto dei cocomeri. Forse per questo, lui, ha riflettuto Tizianeda, il Grande Cocomero, non lo ha mai visto.

Tizianeda

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