Mag
Mag
“Ricordati che stasera quando torno dobbiamo portare il settenne dal dentista”
“E chi se lo dimentica Sposo Errante, speriamo bene”.
Tizianeda e lo Sposo Errante, sentendosi come gli sciroccati genitori di Hansel e Gretel, i bambini abbandonati nel bosco, ma afflitti da sensi di colpa maggiori di quei due, hanno condotto l’ignaro settenne per un fulgido incontro con il dentista. Perchè i denti da latte, che sono un tutt’uno con la ostinata personalità del piccolo di casa, hanno deciso di rimanere tenacemente abbarbicati alle gengive, e poco importa se dietro spuntano i loro successori.
Tizianeda avrebbe preferito scalare una montagna con le espadrillas, vedere un film dell’horror (però solo di giorno), uscire con i gambaletti color carne e la gonna corta, piuttosto che sottoporre il settenne, all’estrazione del suo incisivo inferiore.
Perché al minore di casa, che per affrontare ogni evento sconosciuto e quindi potenzialmente destabilizzante, deve prima acquisire dettagliate informazioni, che ti chiede il perché di ogni cosa, che ha fatto fare a Tizianeda una ricerca in rete su Palazzo Chigi per sapere perché si chiamasse così, che vorrebbe mangiare tutti i giorni pasta e lenticchie, e che ogni mattina viene accolto dalle bambine della sua classe, grate della sua gentilezza, con materna empatie come solo le bambine sanno .Insomma ad uno così, come del resto ad ogni bambino, non lo puoi mica imbrogliare o prendere alla sprovvista.
Per questo dinanzi alle sensazioni sgradevoli della anestesia locale e al tentativo di fuga del settenne dallo studio del dottore, Tizianeda ha iniziato a spiegare tutto ma proprio tutto al suo ometto prezioso.
“L’anestesia è sgradevole hai ragione. Neanche a me è mai piaciuta e so cosa stai provando. Ed hai anche ragione a voler andare via. Ma quel dente lì non può proprio stare. Ora sai che facciamo? Te lo tiro io. Dottore mi dia la pinza per favore…Grazie. Vedi questa è un po’ come la pinza di mamma per tirare i peli. Ma più grossa…”
E dopo che il settenne si tranquillizzava ritornando sulla poltrona delle torture, dopo che lo Sposo Errante godeva della privilegiata posizione di chi, stando nella stanza accanto, dice di sentirsi male, dopo che il dentista si riappropriava della sua tenaglia – “dottore mi può spiegare meglio come si fa che non ho capito?” – e dopo che lei assisteva da una posizione indubbiamente in prima fila alla estirpazione del dentino stronzettino, insomma dopo tutto questo, il settenne come se nulla fosse, orgoglioso della sua sudata finestrella, che lo rendeva simile ai suoi coetanei, dichiarava di essere il bambino più felice del mondo.
Tizianeda ora pensa che i film dell’horror, li potrà vedere anche di notte in una stanza buia e da sola.