Dic
“Mamma…”
“Dimmi tesoro”
“Una mia amica mi ha detto che soffre di attacchi di panico. Tu sai cosa sono? “
“Sì quattordicenne, so molto bene cosa sono”
“Me lo spieghi? Mi è sembrato che stesse molto male”
“L’attacco di panico è una reazione non intelligente del cervello a degli stimoli esterni. Cioè il mio cervello crede che ci sia un grave pericolo che in realtà non esiste, quindi il corpo agisce di conseguenza. Il cuore batte fortissimo, sudi, tremi, hai voglia di fuggire e ti convinci che stai per morire”
“E si muore?”
“No tesoro non si muore, ma in quel momento pensi che ti sta succedendo proprio questo”
“E poi?”
“E poi come arriva l’attacco, va via e ti senti molto stanco e spesso hai paura che possa ritornare e allora non ripeti certi comportamenti che credi possano scatenarlo”
“Tipo?”
“Tipo uscire, allontanarti, guidare, viaggiare e tutto quello che fa di te una persona libera”
“Ma si guarisce?”
“Sì amore mio, si può veramente guarire. Bisogna farsi aiutare,parlarne e non vergognarsi, perché succede. Diglielo alla tua amica”
“Mamma…”
“Dimmi amore mio”
“Ma tu, come fai a sapere tutte queste cose?”
“Perché anche io ho avuto in passato un rapporto burrascoso con quel fetentone di Mister Panico”
“Ma non ne hai più?”
“No, niente di niente … ora che ci penso da quando ho aperto il blog. Bisogna lavorarci un po’ e fare tutto quello che ci spaventa, così la parte stupida del cervello ritorna intelligente”
“Wow mamma, figo!”
“Be’, sì, diciamo figo”.
Diciamo che la quattordicenne ha, sì, una mamma “figa” che ha fottuto il panico da ormai cinque anni. Diciamolo qui in questo blog lieve, perché Tizianeda di panico ne sente parlare spesso. Perchè molte sono le persone che lo raccontano a lei, o attraverso i social. Perché è giusto non tacerlo. Certo Mister Panico, non merita molta confidenza, ma quel tanto per far capire che lui e i suoi puzzoni attacchi attraversano la vita di molti, condizionandola. E se c’è, bisogna trovare il modo per scacciarlo, capire perchè è arrivato, capire quali sono le vere paure nascoste, o le mancanze e i vuoti.
Tizianeda conosce gli eventi burrascosi del panico, perché per un periodo della sua vita ne è stata abitata e condizionata. Oggi appartiene alla sua vita precedente. Pensa che sia giusto parlarne, per aiutare, spera, chi ne è invischiato. Oggi le energie esplosive viaggiano sulla strada della creatività, dei progetti, di una vita che le piace, nonostante le fatiche e gli inciampi e lei. Si è detta di guardare nel volto le paure più profonde, di imparare ad amarsi, a riconoscersi, di imparare ad abbracciare i limiti e a prendersene cura. Lo ha lasciato andare e gli ha sorriso. Non pensa più Tizianeda al panico, se non quando gliene parlano. E’ concentrata a camminare in un presente più indulgente dove riconoscersi anche nei grigi. Ad annusare la vita per sentirne gli odori, senza farsi spaventare dal troppo che arriva. Ad abitarsi ovunque si trovi, a fare pezzi sereni degli eventi burrascosi. E a riprovarci quando fa fatica. A pensare che in fondo è tutto qui, è tutto qui e a lei piace. Perché questo tutto qui, è una tavola apparecchiata attorno alla quale stare, per rendere il cuore a se stessi e non solo.