Come le altre mamme

“Dai settenne, che ce n’è ancora…aspetta che lo spremo io…aspetta eh… c-i s-t-o r-i-u-s-c-e-n-d-o a farne uscire un po’…vedi”
“Mamma ma non abbiamo altro dentifricio?”
“Ehm…no ho dimenticato di comprarlo”
“Mi sa che tu non sei organizzata come le altre mamme”.
Tizianeda avrebbe preferito un giudizio secco e perentorio da parte del suo settenne piuttosto che subire il confronto – che non concede possibilità di riscatto – con le “altre” mamme. Quelle hotuttosottocontrolloanchequandodormo, quelle che il frigo non rimanda mai l’eco se ci parli dentro, quelle che la dispensa è piena come gli scaffali di un supermercato opulento, che la casa è fluorescente per quanto è pulita, che il lunedì mattina sanno cosa prepareranno per cena il venerdì. Che la cesta del bucato sporco è un’astrazione, che all’entrata della scuola, sembrano il prodotto di una seduta dal parrucchiere che è anche visagista, stylist e psicoterapeuta. Che conoscono alla perfezione nome, cognome, peso, data di nascita e codice fiscale delle maestre dei loro figli, il titolo di tutti i libri scolastici ed approssimativamente il peso giornaliero dello zaino.
Però è vero, Tizianeda non è organizzata come le mamme organizzate. Perché capita che il tubetto del dentifricio sia più prosciugato di una fiumara a ferragosto, che al contenitore vuoto del sapone liquido aggiunga più volte l’acqua prima di ricordarsi di acquistarne un altro, capita che la carestia sembri essersi impossessata della sua dispensa. Che il cambio di stagione invernale lo faccia quando elevata è la probabilità di beccarsi la broncopolmonite e quello estivo quando uscire con guanti e cappello appaia oltremodo inopportuno. Capita che la notte abbia un sussulto di terrore per un pagamento dimenticato, e che la sua cesta del bucato si trasformi in un’entità indemoniata che vive di vita propria, anche se lei ogni sera o quasi, riempie la lavatrice. Sì a Tizianeda capitano tante cose che fanno di lei una mamma non organizzata. Però ogni tanto o forse spesso, decide di autoassolversi, chè la perfezione alla fine è pure un po’ noiosetta e nasconde insidie nevrotiche. E lo fa quando osserva quei due nella loro serenità pediatrica, che vagolano felici e sicuri dentro i 90 mq della famigliola, affatto preoccupati per il poco collaborativo tubetto stronzettino del dentifricio, o per la maglietta preferita inghiottita da tempo immemore dalla cesta indemoniata del bucato.

Tizianeda

6 thoughts on “Come le altre mamme”

  1. Antonella ha detto:

    Se ti può consolare sei in buona compagnia. Vivo perennemente angosciata dalla desolazione del mio frigorifero, dal pensiero ossessivo che bisogna organizzare ogni santo giorno un pranzo e una cena ecc.ec..E quando il senso di inadeguatezza si impossessa di me, leggo il tuo blog e mi rassereno, perchè non mi sento sola. Un abbraccio fortissimo.

    1. dominella ha detto:

      Grazie Tiziana, in poche righe un’energia positiva e travolgente più efficace di qualunque psicoterapia.

      1. Tizianeda ha detto:

        Nooo!!!Detto da te è un complimentone! Grazie 🙂

    2. Tizianeda ha detto:

      Grazie Antonella. No non non siamo sole. Siamo così tante che potremmo fondare un partito politico! Un abbraccio anche a te 🙂

  2. Guendalina Strana ha detto:

    Attenzione, questo NON è un messaggio di speranza e non finirà bene. Mi scuso anticipatamente per la ventata di sconforto che porterò in questa meravigliosa isola capovolta, terra di allegrezza e sacrosanti assolvimenti:
    Io sì invece, mi sento sola assai. Oggi in particolar modo quando fuori diluvia, io cerco da 40 minuti gli stivali di gomma per le due debosciate che devono andare in piscina, le borse non sono pronte, nel cestello della lavatrice sta girando forsennatamente un bucato che se tutto va bene stenderò questa sera alle 22 e io ho dovuto rinunciare alla mia seduta di addome e glutei che teoricamente avrei prima della piscina delle ragazze perché avevo finito il latte e andare al market sotto casa a comprarlo in emergenza, mi ha fatto perdere quei fondamentali 10 minuti per cui una alla fine dice:” vabbeh, rinuncio…perché sono sola e nessuno mi da una mano”

    1. Tizianeda ha detto:

      Ma che sconforto cara Guendalina. Tu così ci consoli tutte. Sappi che sei in buona compagnia. Un saluto allegro.

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