Ott
Ott
Un po’ di tempo fa ho scritto un monologo. Poi ho chiesto a Silvana di leggerlo. Con Silvana, che è un’attrice dai capelli ricci e rossi e di una bellezza antica, ci siamo incontrate e ogni volta che riflettevamo sulle parole, il testo è stato limato, cambiato, riassemblato. Poi il monologo è stato letto da Christian, che è un regista. E un giorno, in un posto davanti al mare dove lo avevo incontrato per caso, Christian ha detto: “si fa”. E io che c’ho l’entusiasmo fisico, l’ho abbracciato e pure tanto. Silvana e Christian hanno un Teatro che si chiama Primo ed è a Villa San Giovanni, vicino la mia città sbilenca. Ha le poltroncine rosse, si può bere vino ed è un bel posto dove sostare.
“Se dici Eva”, che è il titolo del monologo che ho scritto, non è come i post lievi di questo blog, non è un diario autobiografico, e nel parlare di donne mostra il lato nascosto della luna. Sono felice che Eva avrà la voce, il corpo e l’intensità di Silvana e che a dirigerlo sarà un uomo dalla sensibilità rotonda. Perché questa è la cosa più femmina che io abbia mai scritto. E sono contenta che verrà la mamma vecchietta, che per l’occasione, ha detto, andrà prima dal parrucchiere, ma visto che è a maggio, non è sicura di arrivarci. Io ci confido, così come confido nella sua sordità senile, che non le farà sentire, per fortuna di entrambe, tutte le parole del testo.
Però se la mamma vecchietta aspetterà maggio, voi venite prima al Teatro Primo. Seguite, se potete, la stagione, che inizierà a novembre. Venite per diventare parte di quei luoghi del sud suddissimo che creano cultura e movimento. In primavera, poi, ci sarà Eva. Avrà qualcosa da dirvi anche lei.